La cerimonia
La Guardia di Finanza insignita della cittadinanza onoraria di Bari
Il sindaco di Bari, Vito Leccese: «coniugati rigore e vicinanza»
«La storia della Guardia di finanza nella nostra città è punteggiata da capitoli che parlano di coraggio, dedizione e sacrificio. Dalla partecipazione alla lotta di Liberazione, passando per l’impegno nel Dopoguerra contro il contrabbando e l’evasione fiscale, fino alle operazioni più recenti, i finanzieri hanno sempre saputo coniugare rigore e vicinanza alle persone». È un passaggio del discorso con il quale oggi il sindaco di Bari, Vito Leccese, ha conferito la cittadinanza onoraria alla Guardia di finanza, come deliberato lo scorso 28 aprile dal Consiglio comunale. Il Corpo era rappresentato dal comandante interregionale dell’Italia Meridionale, generale di corpo d’armata Francesco Greco.
I finanzieri, ha aggiunto il sindaco, «sono stati un punto fermo quando le regole sembravano vacillare, quando la criminalità provava a insinuarsi nel tessuto sociale, quando occorreva dimostrare che lo Stato non è un’entità distante, ma un compagno di vita che protegge e sostiene». Il sindaco ha ricordato la lotta, negli anni Ottanta e all’inizio dei Duemila, ai «traffici illeciti provenienti dai Balcani, le sigarette di contrabbando, la violenza di organizzazioni pronte a travolgere chiunque tentasse di fermarle».
Ma anche il «sacrificio del vice brigadiere Alberto De Falco e del finanziere scelto Antonio Sottile, medaglie d’oro al valor civile, simbolo di quella lotta che, con l’operazione Primavera, segnò una svolta decisiva: la prova che la legalità può prevalere quando è sorretta dalla determinazione e dal coraggio di chi crede nello Stato».
Leccese ha evidenziato che il Corpo «continua a proteggere la nostra comunità su frontiere nuove e complesse: dal mare al web, dal traffico di esseri umani ai crimini economici che minano il nostro benessere», prima di rivolgersi agli allievi della Legione: «A voi è affidata la prosecuzione di questa storia».