Sicurezza
Il triste conteggio delle risse a Bari: Piazza Umberto è senza pace
Calci, pugni e vetri. Perimetro «controllato» da gruppi di spacciatori. Brusco risveglio per i residenti. E spuntano le «vedette» che controllano l’accesso dei consumatori abituali
BARI - Prima le urla, poi il tonfo delle bottiglie di vetro frantumate sull’asfalto. Sono le 6 del mattino di venerdì 5 settembre. In piazza Umberto è scoppiata una rissa. L’ennesima. «Quando ci siamo affacciati alla finestra abbiamo assistito ad un brutto spettacolo. Calci, pugni e vetri che volavano. Qualcuno ha sradicato un bidoncino dei rifiuti e lo ha scaraventato violentemente contro le siepi. Mia figlia si è svegliata e non si è più addormentata, ma d’altronde questo ormai accade quasi ogni giorno». Non c’è tregua per i residenti del quadrilatero a ridosso del centro, occupato dal mattino sino a tarda notte da gruppi di migranti, e non solo, che su quelle panchine dormono, spacciano e si drogano. Sotto gli occhi di tutti. Il giro largo ormai è d’obbligo.
Le «VEDETTE» - Il perimetro è controllato da gruppi di spacciatori che vendono droga ai margini della piazza. Gli “abituali”, invece, sono ormai di casa. Entrano, comprano e a volte consumano sulle panchine. Il viaggio inizia e finisce nella piazza. Capita anche che qualcuno collassi. Come domenica scorsa quando un uomo è rimasto accasciato per ore nella cabina adibita alle foto tessera. Nessuno chiama il 118. Troppo pericoloso. Anche i residenti o i passanti difficilmente chiedono il supporto delle forze dell’ordine. Per paura, ma anche perché alle volte quando arrivano è troppo tardi. Ci sono le “vedette” che girano in bici e danno il segnale. E allora scatta il “fuggifuggi” generale.
OCCUPAZIONE ILLEGALE - Una escalation di illegalità cominciata tanto tempo fa quando i residenti cominciarono a denunciare i primi accampamenti all’aperto, con decine di vestiti e panni sparsi sui cespugli messi lì probabilmente ad asciugare, come se si trattasse di bucato appena lavato. Non solo, anche negozi a cielo aperto di merce contraffatta oltre al bazar della droga e alla prostituzione. Negli ultimi mesi però l’occupazione della piazza si è estesa a macchia d’olio. «Da qualche giorno - spiegano a più voce i residenti - si sono spostati sull’angolo opposto a ridosso del cantiere di piazza Moro. In quell’imbuto dove tutto capita. Anche di urinare dinnanzi ai negozi in pieno giorno».
I RESIDENTI - «Nelle ultime settimane - racconta Lorenzo Scarcelli, presidente del Comitato della piazza - abbiamo visto una presenza massiccia delle forze dell’ordine. Non è sufficiente, però, perché non appena vanno via, i malviventi ricominciano a svolgere regolarmente le loro attività illecite. Abbiamo più volte chiesto che fosse la polizia in borghese a presidiare la piazza. È l’unica strada per poterli cogliere sul fatto. Ora attendiamo gli interventi di riqualificazione perché solo la presenza di presidi culturali e sociali può finalmente riaccendere un faro di speranza su questa piazza».
Ad agosto scorso sono iniziati i lavori di montaggio dell’area giochi che sostituirà quella smantellata all’inizio dell’estate. Un piccolo passo avanti per riaprire la piazza anche ai bambini e alle famiglie. «Chiediamo che vengano installati cartelli per vietare agli adulti di sostare in quell’area. Noi siamo pronti alla massima collaborazione con le istituzioni ma abbiamo bisogno di un supporto costante per riuscire a liberare questa piazza dall’illegalità».
IL COMUNE - Il sindaco Vito Leccese nei giorni scorsi, intanto, ha aperto la strada a una gestione più ordinata degli spazi pubblici nelle piazze Umberto e Cesare Battisti, da tempo al centro dell’attenzione per problemi legati alla sicurezza e alla vivibilità. Il provvedimento - firmato dal primo cittadino e indirizzato al Municipio I, alla Polizia locale e alla ripartizione comunale Governo del territorio - autorizza di fatto gli esercenti delle aree circostanti a occupare anche vialetti e zone limitrofe con sedie e tavolini, in attesa di regolamenti definitivi. Una misura straordinaria e circoscritta per ora alle due piazze centrali e che punta appunto a rafforzare la fruibilità degli spazi pubblici e a restituire decoro alle aree più sensibili della città. Un modo per affiancare l’attività delle forze dell’ordine con gli strumenti che l’amministrazione ha a disposizione e restituire due piazze storiche e importanti di Bari alla comunità.