la storia
Putignano, la «rivoluzione al contrario» dello chef D’Onghia: il ristorante gourmet diventa una trattoria
«Ho deciso di rallentare, mentre tutto il mondo corre, di tornare indietro per andare avanti. Volevo ritrovare me stesso, la mia gente»
Ristorante gourmet? No, meglio la trattoria. In nome della semplicità e della tradizione. È la scelta controcorrente dello chef Stefano D’Onghia, che ha trasformato il suo ristorante Botteghe Antiche in una vera e propria trattoria di paese. Una “rivoluzione al contrario” che nasce da un desiderio profondo: riportare la tavola al suo significato più autentico, quello della condivisione, della semplicità e della tradizione, con piatti radicati nel territorio che parlano di ricordi e di famiglia.
“Ho deciso di rallentare, mentre tutto il mondo corre, di tornare indietro per andare avanti. Volevo ritrovare me stesso, la mia gente, i valori che mi hanno fatto innamorare della cucina. Non cerco più l’applauso, cerco lo sguardo di chi si emoziona davanti a un piatto che sa di casa. Mi mancava la trattoria e allora ho deciso di riportarla in vita": così, Stefano racconta una scelta necessaria, dettata dal cuore e non dai numeri.