il caso

Tangenti alla Asl Bari, il Gup restituisce 45mila euro all' ex dirigente Sansolini

Restano sotto sequestro circa altri 7mila euro, ovvero la differenza rispetto ai circa 53mila euro del sequestro per sproporzione chiesto dalla Procura e disposto due settimane fa

Nicola Sansolini, l’ex dirigente della Asl Bari arrestato a novembre 2024 per le tangenti sugli appalti di manutenzione, aveva già versato 45mila euro come condizione per l’accesso al patteggiamento. Poiché la somma coincide con il profitto del reato di associazione a delinquere finalizzata a diverse condotte di corruzione, turbativa e falso, il gip Antonella Cafagna ha restituito al 65enne ingegnere tarantino altri 45mila euro che erano stati oggetto del sequestro originario disposto dalla Procura di Bari a seguito delle perquisizioni: soldi in contanti trovati in casa del professionista.

Dopo il provvedimento di ieri restano dunque sotto sequestro circa altri 7mila euro, ovvero la differenza rispetto ai circa 53mila euro del sequestro per sproporzione chiesto dalla Procura e disposto due settimane fa.

Sansolini (difeso dall’avvocato Antonio La Scala), tutt’ora ai domiciliari, ha concordato la condanna a 5 anni che dovrebbe essere ratificata il 16 settembre. Stessa pena è stata concordata per l’altro ingegnere Nicola Iacobellis, mentre l’impiegata Concetta Sciannimanico (difesa dall’avvocato Gaetano Sassanelli) ha optato per il rito abbreviato.

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