In città
Concessioni demaniali su 66 pezzi di costa: a Bari si parte da 58 tra lidi, ristoranti e pescherie
La direttiva europea Bolkestein sulla libera circolazione dei servizi applicata alle attività profit
Quello delle concessioni demaniali sulla costa barese è un tema che va ben oltre la questione dei circoli sportivi e culturali, per i quali è doveroso un discorso a parte. A Bari i pezzi di costa da affidare in gestione sono 66, di cui 58 attività profit tra lidi, ristoranti e pescherie sul mare e le altre otto strutture no profit, circoli sportivi e associazioni culturali con scopi sociali. Il Comune sta lavorando alle prime gare. E intanto i ricorsi si accumulano al Tar.
Tutto nasce dalla approvazione, nel 2006, della direttiva europea Bolkestein sulla libera circolazione dei servizi, che ha superato la precedente norma nazionale che prevedeva proroghe fino al 31 dicembre 2033. Il legislatore nazionale nel 2022 è intervenuto stabilendo che le concessioni sarebbero state prorogate al 31 dicembre 2024, ferma la facoltà per le amministrazioni locali di differire il termine al 31 dicembre 2025. Poi l’ulteriore proroga a settembre 2027.
Il Comune di Bari tira dritto sulla strada delle gare per regolarizzare tutte le concessioni sul solco della norma europea. E in mezzo ci sono i Tribunali amministrativi che su alcuni ricorsi si sono già pronunciati e nei prossimi mesi potrebbero essere sommersi da altre decine di cause sulla legittimità dei bandi e sulla stessa legittimità delle proroghe.
«Deve ritenersi che l’amministrazione comunale, - hanno già spiegato i giudici quando si sono espressi sui circoli sportivi - abbia già motivato in modo coerente e razionale la sua scelta, perseguendo lo scopo di assicurare la più ampia partecipazione degli operatori e favorire parallelamente l’interesse della comunità alla più efficiente gestione del patrimonio comune. Ha quindi aperto al confronto comparativo e competitivo le aree in questione al fine di conservare o, se possibile, migliorare l’attuale assetto proprietario/gestorio, distinguendo ad esempio gli operatori in settori differenti, di modo che possano ciascuno partecipare a gare costruite sulle loro caratteristiche funzionali (balneari, sportive, culturali, commerciali-industriali), così da favorire un maggiore coinvolgimento di tutta la comunità e contestualmente garantire una distribuzione omogenea dei servizi su tutto il territorio comunale, che copre circa 35 chilometri di costa».