il fatto
Bari, cede il solaio nella palazzina popolare: giornata da incubo in corso Sonnino
L'immobile è stato parzialmente evacuato, ma il disagio è durato poco: le famiglie sono già rientrate in casa. Il problema è stato determinato da un incendio
Un altro allarme, ma stavolta il disagio è durato poco. Ieri è stata parzialmente evacuata una palazzina in Corso Sonnino, nel quartiere Madonnella, a causa del cedimento di un solaio.
Nel dettaglio, si tratta di un edificio appartenente alle palazzine popolari Arca: l’intervento su un solo piano è stato determinato dalla necessità di sostituire un puntellamento. Il problema è stato determinato da un incendio, ma l’opera si è resa necessario perché sembra che si avvertissero distintamente rumori sospetti e scricchiolii. Si sono, tuttavia, registrati alcuni momenti di tensione: le famiglie del piano interessato, alcune anche con bimbi piccoli, si sono sentite inizialmente smarrite, così come l’assistenza (in una giornata di caldo torrido) è arrivata soltanto dopo qualche ora che i nuclei hanno trascorso in strada. D’altra parte, i casi di sgomberi si sono moltiplicati da marzo in poi: il crollo della palazzina in via Pinto si è rivelato una sorta di drammatico apripista ad altre situazioni di palazzi pericolanti. Scontato che gli abitanti dell’edificio abbiano temuto di dover trovare un’altra sistemazione a tempo di record in un frangente, peraltro, in cui la città registra l’«overbookikng» per l’alto flusso turistico. La preoccupazione, tuttavia, si è attenuata nel corso della giornata: le operazioni di messa in sicurezza sono state subito avviate e già nella serata di ieri sono state poste le condizioni per il rientro in casa delle famiglie.
Quattro sgomberi in cinque mesi Sebbene i presupposti siano decisamente differenti, tuttavia, resta il dato preoccupante dei cinque sgomberi avvenuti negli ultimi cinque mesi. La palazzina al civico 6 di via Pinto è collassata il 5 marzo, il 27 è stato evacuato un palazzo in via De Deo, mentre a luglio è stata sgomberata prima un fabbricato in via Giulio Petroni, poi una struttura in via Emanuele Mola. Al momento, oltre la grave situazione seguente al crollo, in nessuna degli altri palazzi è stato possibile tornare a casa: se in via De Deo è giunta almeno la comunicazione di cessato pericolo (ma ora sarà necessario programmare i lavori per ottenere l’agibilità), in via Giulio petroni angolo via Mondello e in via Emanuele Mola sono ancora in corso i lavori per la messa in sicurezza.
Nuovi sopralluoghi in via Pinto Scontato, però, che la situazione più delicata resti in via Pinto. Terminato lo sgombero delle macerie causate prima dal crollo poi dalle successive demolizioni controllate, la strada è stata riaperta la scorsa settimana dopo oltre 130 giorni. Tuttavia, permane la precarietà di oltre 30 famiglie (le 26 del civico 6 e le 10 del 16, gravemente danneggiato dall’impèlosione della palazzina adiacente) che si ritrovano senza la casa che per molti è frutto di sacrifici di una vita. Alcuni proprietari degli appartamenti, inoltre, tra pochi giorni dovranno lasciare anche lo studentato Adisu dove sono attualmente alloggiati. Nei prossimi giorni, il consulente tecnico della Procura della Repubblica effettuerà un ulteriore sopralluogo nella zona: sarà necessaria ancora qualche settimana per tirare le somme sull’inchiesta penale che sta accertando le cause del crollo.