il caso
Molfetta, Minervini lascia i domiciliari ma non torna sindaco: un anno di interdizione e non può avvicinarsi al Comune
La decisione del Riesame: accolto parzialmente il ricorso del primo cittadino arrestato il 3 giugno. Interdetta anche la dirigente De Leonardis
Tommaso Minervini lascia i domiciliari ma non torna sindaco di Molfetta. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Bari, che accogliendo parzialmente l’appello dei difensori Mario Malcangi e Tommaso Poli ha disposto la sostituzione della misura con l’interdizione dai pubblici uffici per un anno.
Accolto parzialmente anche il ricorso presentato dalla dirigente Lidia De Leonardis. Per lei i domiciliari sono stati sostituiti con l’interdizione di sei mesi.
In serata è stato notificato un secondo dispositivo del provvedimento del Riesame in cui, al posto della interdizione dei pubblici uffici, è disposto il divieto di avvicinamento ai locali del Comune. Questo perché in base al codice l’interdizione non è possibile per le cariche elettive. In questo modo, con il divieto di avvicinamento, Minervini torna libero ma non può tornare a fare il sindaco.