La querelle

Consiglio comunale Bari, l'aula si infiamma sull'intitolazione di una via a Berlusconi: la maggioranza chiede il ritiro della proposta

Davide Lattanzi

A due anni esatti dalla scomparsa del Cav. Ieri, intanto, i Giovani di Forza Italia l'hanno ricordato con un torneo di calcio in sua memoria

Bari Una figura destinata a dividere opinioni e sentimenti. Silvio Berlusconi «ferma» il Consiglio Comunale di Bari, accendendo forti scintille tra maggioranza e opposizione. Così, l’aula convocata per ieri, si scioglie molto prima del previsto.

Il consiglio dunque ha approvato soltanto un debito fuori bilancio, nonché la delibera per ribadire il diniego del cambio di destinazione d’uso da terziario a residenziale sull’annosa querelle con l’azienda Noema riguardante il permesso a realizzare in via Mazzitelli a Poggiofranco un piano di lottizzazione risalente al 1991 con parziale cambio di destinazione d’uso (da terziario a residenziale appunto). Una vicenda che ha visto prima l’azienda vincitrice al Tar (in virtù di una più espansiva norma regionale), mentre il Consiglio di Stato riabilitò la disciplina comunale (la delibera di Consiglio del 2022) ritenendo ammissibile il mutamento di destinazione in deroga solo per gli immobili già esistenti, non considerando invece vincolante la norma regionale, più espansiva, che prevede tale possibilità per tutti gli edifici sia esistenti, sia futuri. Il Consiglio di Stato ha quindi rimesso alla facoltà del Comune la possibilità o meno di consentire il cambio di destinazione purché ciò avvenga «caso per caso, individuando le aree in cui consentirlo e senza escludere tale facoltà agli immobili non ancora realizzati o in corso di realizzazione». Bari, però, ha scelto la linea più ferrea in ragione sia del sovradimensionamento delle previsioni residenziali del piano regolatore (dal 1976 ad oggi la popolazione barese è calata di oltre il 18%) sia per la documentata insufficienza delle dotazioni territoriali come «servizi per l’istruzione» e «attrezzature di interesse comune». Un no che è stato nuovamente ribadito.

L’ordine del giorno numero 1 proposto dal consigliere Giuseppe Carrieri (Gruppo Misto) prevedeva l’intitolazione di una strada o una piazza del Municipio 1 a Silvio Berlusconi, imprenditore, politico ed ex Presidente del Consiglio. «Onde evitare un diniego indelicato proprio nel giorno in cui, due anni fa, è venuto a mancare il presidente Berlusconi, propongo di anticipare la discussione dell’ordine del giorni numero dieci (avente ad oggetto il divieto di fumo nei parchi cittadini)». Una richiesta, però, fermamente respinta dalla maggioranza. «Prima a poi questo ordine del giorno andrà trattato», la replica del consigliere Francesco Giannuzzi (Pd). «Chiedere l’anticipazione di altri ordini è inusuale. Visto che conoscete il punto di vista della maggioranza su una questione che non convince, allora sarebbe opportuno ritirare completamente la proposta, anche nell’ottica delle prossime convocazioni». Alla discussione ha partecipato anche il coordinatore delle opposizioni, Fabio Romito (Romito Sindaco). «Il consigliere Carrieri ha semplicemente chiesto di anticipare un altro ordine del giorno per impedire che la maggioranza si macchi di un’azione così orribile come ledere la memoria di una persona che non c’è più». Tuttavia, sia la richiesta di anticipare la discussione del punto dieci, sia la successiva proposta (proveniente sempre da Carrieri) di affrontare il punto 5 (riguardante il tema dei trasporti) sono state rigettate chiudendo, di fatto, la seduta (alle 17,47) dopo poco più di un’ora dall’inizio dei lavori. Ieri, intanto, i Giovani di Forza Italia hanno ricordato Silvio Berlusconi con un torneo di calcio in sua memoria. Nell’occasione, è stata consegnata una targa commemorativa al Viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto per la storica amicizia con l’ex premier.

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