la sentenza
Bari, botte al pusher «infedele» e alla compagna incinta: confermate condanne per 7 affiliati ai Strisciuglio
Ferito anche il figlio di sei anni. Una spedizione punitiva che costò quasi la vita al collaboratore di giustizia
BARI - Confermate le condanne nei confronti di sette presunti affiliati al clan Strisciuglio di Bari accusati della spedizione punitiva, fatta per vendicare l’affronto di un sodale infedele, che costò quasi la vita al collaboratore di giustizia Giuseppe Piscopo e che finì per mandare in ospedale la sua compagna incinta e il figlio di 6 anni della donna, colpiti lei con un calcio e il bambino con un pugno al volto.
I giudici della Corte di Appello di Bari hanno però rideterminato le condanne, in alcuni casi aumentando e in altri riducendo le pene, per Andrea De Giglio (10 anni e 8 mesi di reclusione); Tommaso Piscopo (3 anni); Giovanni Sgaramella (4 anni e 4 mesi di reclusione, 19 anni complessivi in continuazione con precedenti condanne); Emanuele Sebastiano (8 mesi, 4 anni e 8 mesi complessivi con vecchie condanne); Saverio Carchedi (8 anni e 8 mesi). Imputato anche Giuseppe Piscopo, vittima del pestaggio, accusato di spaccio e condannato a dieci mesi di reclusione. Confermate le condanne inflitte in primo grado a Giuseppe Franco (2 anni e 4 mesi) e Fabio Mastrorosa (1 anno e 8 mesi).
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