La decisione

Il centrodestra stoppa la candidatura dell'imputato Cataldo a Triggiano. «Inopportuna, pronti a revocare il nostro appoggio»

Sandrino ha annunciato la partecipazione alle elezioni comunali proprio nel giorno in cui è stata fissata l'udienza preliminare nei suoi confronti e in quelli della moglie Anita Maurodinoia: «Voti in cambio di soldi»

BARI - Il centrodestra stoppa come «inopportuna» la candidatura di Alessandro Cataldo al Comune di Triggiano, annunciata nello stesso giorno in cui è stata fissata l’udienza preliminare a carico dell’ex numero uno di Sud al Centro (e della moglie, l’ex assessore regionale Anita Maurodinoia) per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale (anche) in relazione alle scorse elezioni di Triggiano.

L’altolà arriva dalle segreterie regionali e provinciali di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi Moderati (la Lega non è presente a Triggiano), che nelle scorse settimane avevano chiuso l’accordo sulla candidatura a sindaco del giornalista Onofrio D’Alesio, già portavoce della Maurodinoia e della lista VeroCentro che raccoglie i fedelissimi di Cataldo. La posizione dei partiti è perentoria. «La scelta del dott. Onofrio D’Alesio di accettare la candidatura nella propria lista del dott. Alessandro Cataldo, mai concordata, non è opportuna né condivisa dai partiti del centrodestra che, evidentemente, si determineranno di conseguenza sulle scelte da fare in vista delle prossime elezioni amministrative di Triggiano».

A stretto giro è arrivata la risposta di D'Alesio. «Sono in corso interlocuzioni con le segreterie politiche al fine di trovare piena intesa nell’interesse collettivo e in particolare della cittadinanza triggianese», si legge in una nota firmata anche dai referenti cittadini di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi Moderati e Democrazia Cristiana. 

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