il fatto
Via Pinto, non c’è amianto nell’aria. Ma resta da risolvere la grana macerie
Gli ultimi rilievi del Comune confermano l’assenza di fibre dannose per la salute
BARI - Non c’è dispersione di amianto nell’aria. Resta molto delicata la situazione al quartiere Carrassi, in seguito al crollo della palazzina in via Pinto angolo De Amicis, avvenuto lo scorso 5 marzo. Ma almeno l’impatto ambientale dovrebbe risultare salvaguardato.
La maggiore preoccupazione riguarda, infatti, la salute pubblica che potrebbe essere minacciata non soltanto dalle sequele dell’implosione del fabbricato, ma anche dal notevole cumulo di rifiuti e detriti generati a causa della successiva demolizione controllata sulla parte residuale dell’edificio collassato. Per tale ragione, sull’area è stato predisposto un monitoraggio costante dall’amministrazione comunale. Proseguono, pertanto, le analisi condotte da Ecotrend, la ditta specializzata incaricata dal Comune, per rilevare l'eventuale presenza di fibre di amianto aerodisperse nell’area del cantiere: ebbene, i risultati dei rilievi quotidiani effettuati sulle polveri nel periodo dal 25 al 30 marzo confermano ancora una volta l'assenza di fibre di amianto aerodisperse nella zona del crollo.
Giovedì scorso, inoltre, l'Arpa ha proceduto a ulteriori prelievi di materiale, i cui risultati saranno resi noti dall'Agenzia nei prossimi giorni. Al momento, pertanto, l’unica criticità resta nel rilevo di un frammento cementizio appartenente ad una tubatura e rinvenuto nei pressi della ex scuola Carlo Del Prete sul quale sono state rilevate tracce di amianto, sebbene in un quantitativo infinitesimale e non in grado di generare dispersione nell’aria. Resta comunque in vigore l’ordinanza sindacale che, al fine di tutelare la salute pubblica nelle aree esterne alle zone circostanti l’edificio interessato dal crollo, dispone una serie di misure precauzionali quali il divieto di affaccio, l’obbligo di mantenere chiuse le finestre e di utilizzare idonei dispositivi di protezione sino a comunicazione di cessate attività. Il monitoraggio ambientale proseguirà fino alla completa rimozione delle macerie.
imminente la rimozione delle macerie Sono ormai scaduti, intanto, i sette giorni indicati nell’ordinanza sindacale per intimare ai proprietari del palazzo crollato di disporre lo smaltimento delle macerie. Il pool di legali che difende il condominio di via Pinto 6 ha eccepito tramite una Pec inviata al Comune che tale onere non spetta ai privati, bensì all’amministrazione comunale, data la ragione di salute pubblica e le indicazioni della Procura (che gestisce l’area sottoposta a sequestro probatorio). Non si registrano, tuttavia, evoluzioni nel dialogo con l’ente locale che sarà chiamato (a meno di improbabili inversioni di tendenza dell’ultim’ora) a procedere alla rimozione del vasto cumulo di resti, rifiuti e detriti, salvo poi valutare un’azione «in danno» nei confronti dei proprietari degli appartamenti. Sarebbe già stata individuata, in proposito, la ditta che si occuperà dei lavori. Nella zona, intanto, proseguono i lavori per la messa in sicurezza del civico 16 che risulta gravemente pregiudicato dal crollo della palazzina adiacente. Le opere dovrebbero proseguire per un’altra settimana. In un secondo momento, si intraprenderà il laborioso percorso sul futuro dell’edificio, destinato per ora a restare inagibile.