Le parole Di Chiaro
Bari, parla l'amministratore del condominio crollato: «Nulla da rimproverarmi. Noi per primi vogliamo capire cosa è successo»
L’allarme: «Ho avvisato subito i condomini in chat del pericolo imminente». Le tappe: un anno con il fiato sospeso dopo aver trovato il pilastro corroso
Bari - Dal 23 febbraio 2024, quando è stato il primo a lanciare l’allarme sulla situazione statica dell’edificio, sino al pomeriggio di mercoledì quando, con un messaggio inviato in chat, ha invitato i condomini a stare il più lontano possibile dall’edificio che sarebbe crollato meno di un’ora dopo. Michelangelo Di Chiaro, amministratore di un condominio che non c’è più, snocciola date ribadendo che non ha nulla da rimproverarsi; ripercorre le tappe principali di oltre un anno vissuto con il fiato sospeso; respinge alcune ricostruzioni a suo dire fuorvianti; guarda avanti con spirito di collaborazione. «Sono il primo a volere conoscere la verità, a capire nel dettaglio cosa è accaduto» dice nel suo studio in una mattinata molto frenetica. «Grazie a Dio non è morto nessuno», ripete. Alle spalle in ufficio, due immagini di San Nicola.
LE TAPPE «Il 23 febbraio 2024 ho notato un problema al pilastro - dice -. Consigliato dai tecnici ho chiamato vigili del fuoco e uffici tecnici». Il pericolo è talmente grave che il giorno dopo arriva l’ordinanza di sgombero del Comune. «Era un sabato mattina, avevamo sette giorni per mettere in sicurezza l’edificio, lo abbiamo fatto in cinque grazie al supporto delle ditte appaltatrici. Ciò che bisognava fare è stato fatto, dando puntuale comunicazione al Comune». Di Chiaro ricostruisce l’iter. A marzo l’assemblea nomina i progettisti, «non il primo ingegnere trovato per strada, come qualcuno ha detto in questi giorni, ma professionisti molto noti per la loro competenza». Occorre acquisite planimetrie originali, individuare punti critici e murature portanti, effettuare i rilevamenti dell’immobile. A giugno predisposte le prove, «un elaborato di oltre 150 pagine. Il condominio, sia pure tra tante difficoltà, non si è mai tirato indietro da un punto di vista economico». L’esito è del 3 luglio. «I tecnici hanno poi avuto bisogno del loro tempo per redigere un progetto per il quale si assumevano una responsabilità gigantesca. A settembre l’assemblea approva progetto e bozza del contratto. L’11 novembre si valutano ben 16 offerte. «Di certo non siamo stati a dormire»...