L'iniziativa
Bari, sala piena per Elly Schlein: in prima fila Leccese e Boccia VIDEO
E sulla possibilità che sia Antonio Decaro il candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali, la Schlein ha ribadito che «l'abitudine è di partire dai progetti»
BARI - «Noi continuiamo ad essere testardamente unitari». Lo ha dichiarato la segretaria nazionale del Partito democratico Elly Schlein, a Bari, rispondendo alla domanda dei giornalisti sulla decisione del Movimento 5 Stelle di restare ancora al di fuori del perimetro della maggioranza regionale. La Schlein ne ha parlato a margine dell’evento organizzato in Fiera del Levante a Bari sul salario minimo e al quale è arrivata con l’europarlamentare Antonio Decaro. Proprio sulla possibilità che sia l’ex sindaco di Bari il candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali, la Schlein ha ribadito che «l'abitudine è di partire dai progetti».
«Noi - ha detto - come Pd nazionale saremo a fianco della Regione Puglia e del partito pugliese, per fare tutto ciò che serve, per creare una coalizione competitiva, una candidatura forte e poi vincere le prossime elezioni regionali. Perché anche lì c'è da continuare nel solco del buon governo di questa regione: è la regione che dal punto di vista economico ha dei dati davvero brillanti, è una Regione che fa scelte coraggiose come quella sul salario minimo e, naturalmente, saremo anche qui impegnati a dare continuità al buon governo, ma anche innovazione».
(video Donato Fasano)
«DIFENDEREMO LA LEGGE PUGLIESE SUL SALARIO MINIMO»
«Siamo qui a difendere la legge regionale sul salario minimo che la destra ha voluto impugnare, il governo ha voluto impugnare. Purtroppo non siamo stupiti: sono gli stessi che hanno cercato di affossare la proposta unitaria delle opposizioni in Parlamento, che chiede un salario minimo, chiede che sotto i 9 euro all’ora non sia lavoro ma sfruttamento, e non possa essere legale». Lo ha dichiarato la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, parlando con i giornalisti a margine dell’evento dedicato al salario minimo, organizzato nei padiglioni della Fiera del Levante di Bari.
«Si dimostra una destra che vuole rendere il lavoro più precario - ha aggiunto - e che non ha a cuore il fatto che 3 milioni e mezzo di lavoratori e lavoratrici in Italia sono poveri anche se lavorano. La legge della Regione Puglia è una legge coraggiosa, che dice che negli appalti della Regione non ci può essere una retribuzione inferiore a quel minimo salariale e non c'era ragione, se non la cattiveria verso lavoratrici e lavoratori, di impugnare quella legge. Noi - ha concluso - la difenderemo».
Il segretario regionale Dem contro il Consiglio regionale: qualcuno vuole sabotare la candidatura dei sindaci
«A dicembre abbiamo assistito ad un blitz. Qualcuno vuole limitare il diritto dei Sindaci di candidarsi al Consiglio regionale. Proveremo a sventare questo tentativo che riteniamo lesivo del diritto all’elettorato passivo sancito dalla Costituzione. Il Partito Democratico presenterà quindi una proposta per far tornare la legge come era prima, consentendo ai sindaci di candidarsi liberamente. Inoltre introdurremo la legge sulla doppia preferenza di genere. Qualcuno pensa che attraverso delle norme si possa evitare che vengano eletti i sindaci e le donne. La politica deve aprirsi al cambiamento». Lo ha detto il segretario del Pd pugliese, Domenico De Santis, durante l’evento con Elly Schlein. «Le due norme - ha aggiunto - sono fondamentali per costruire una politica migliore consentendo alle elettrici ed elettori di sostenere i candidati più vicini al territorio e ai cittadini. Apriremo un confronto con tutte le forze politiche perché le regole vanno cambiate con un largo consenso».
«A Taranto e a Bari - ha rimarcato De Santis - abbiamo incontrato il mondo del Lavoro. A Taranto quei lavoratori che si sono visti cambiare contratti da un giorno all’altro perdendo diritti e salario. A Bari parliamo del salario minimo e della scellerata decisione del Governo di impugnare la legge pugliese» che introduceva «il salario minimo nei contratti direttamente gestiti dall’ente regionale e dalle sue controllate». «Oggi nel nostro paese - ha concluso - anche se lavori non hai un reddito che consenta di vivere dignitosamente, in queste condizioni vivono oltre 4 milioni di italiani. E’ inaccettabile e noi ci batteremo per far crescere i salari».