Il caso

Il Bari di Paparesta «fallito» già nel 2016. E l’ex arbitro pagherà 22mila euro a Giancaspro

Isabella Maselli

La sentenza del Tribunale delle Imprese: la società sportiva valeva 3 milioni, non 15

BARI - Il Bari di Gianluca Paparesta non valeva 15 milioni di euro ma poco meno di 3 milioni, quindi l’ex arbitro non aveva nulla da pretendere dall’ex socio Giancaspro che - coprendo i debiti della società - diventò a giugno 2016 il nuovo amministratore unico della Fc Bari 1908. E, anzi, Paparesta ora dovrà pagare alla società di Giancaspro le spese legali per questo lungo contenzioso, più di 22mila euro.

È in estrema sintesi quello che racconta la sentenza del Tribunale delle Imprese di Bari che nei giorni scorsi ha rigettato le pretese di Paparesta all’epoca - nel 2016 -presidente della Fc Bari 1908 nei confronti della società Kreare Impresa dell’ex socio di minoranza Cosmo Antonio Giancaspro. Al centro della contesa la cessione del 5% delle quote della società sportiva a dicembre 2015 (di proprietà di Romeo Paparesta, padre di Gianluca, al quale l’ex arbitro le aveva cedute qualche mese prima), in una fase in cui le difficoltà finanziarie della neonata società sportiva avevano richiesto la ricerca di nuovi soci per recuperare liquidità. Secondo Paparesta, Giancaspro - pagando 100mila euro - versò una somma «notevolmente inferiore al valore reale delle azioni», calcolato sul valore stimato della società pari, secondo l’allora presidente, a 15 milioni di euro...

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