La questione

Bari, al Murattiano il bilancio dei gestori dopo 20 giorni di ordinanza: «Nessun effetto collaterale, ma un po' ci fa paura». E la movida invade anche Poggiofranco

Carmen Palma

«La polizia locale dovrebbe tenere più sotto controllo quei soggetti che causano fastidi ai residenti, e che nulla hanno a che fare con i proprietari dei locali»

BARI - Tre settimane circa che l'ordinanza del sindaco Leccese sulla movida nell'Umbertino è entrata in vigore, tre settimane che i suoi effetti si fanno risentire a effetto domino su tutta la città. In alcuni quartieri più di altri. Se, da un lato, l'incontro del sindaco della notte Lorenzo Lionetti con i residenti di Poggiofranco di ieri, 31 ottobre, ha fatto emergere l'aumento della movida sregolata in quella zona di città, i gestori delle attività nel quartiere Murat tirano, per ora, un sospiro di sollievo. Più o meno.

In via Roberto da Bari ad esempio, la nuova «street food» di Bari, le cose sono rimaste le stesse. «Io ho una clientela selezionata che non è quella dell'Umbertino, magistrati, avvocati - racconta Mimmo Zonno, proprietario del Ruffiano - quindi non ho notato niente di nuovo da quel punto di vista. Noi, poi, chiudiamo a mezzanotte. Quello che posso dire è che i residenti, trascinati dalle polemiche di questi giorni, si sentono autorizzati a venirci contro. Qualche giorno fa qualche vicino ha chiamato la polizia perché c'era una festa di laurea...alle 19.00. Ricevo lamentele anche a orari assurdi». Prova del nove sarà lo «stress test», che avverrà a breve, sulla trasformazione in via pedonale di via Roberto da Bari. Una via che non è fatta solo di «clientela selezionata», ma anche di universitari e più giovani. Al Sood, Ivan racconta che «un po' di aumento c'è stato, ma nulla di rilevante, la gente che veniva è sempre più o meno la stessa».

Lo stesso si racconta su via Argiro, dove pullulano i locali con dehors ma «l'orario di chiusura è sempre mezzanotte», come raccontano al Caffè Argiro: «A noi - spiegano - l'applicazione dell'ordinanza anche in questa zona non cambierebbe assolutamente nulla».

In Corso Vittorio Emanuele, dove vi sono anche i dehors con musica, stessa storia. «Non c'è stato un particolare aumento di clienti» racconta Davide, titolare della Spritzeria. Nel suo caso, però, l'ordinanza farebbe la differenza. «Noi siamo aperti oltre la mezzanotte, quindi le misure in questione ci nuocerebbero. In questo noi gestori di Corso Vittorio Emanuele siamo compatti. Penso che la polizia locale dovrebbe tenere più sotto controllo quei soggetti che causano fastidi ai residenti, e che nulla hanno a che fare con i proprietari dei locali, i quali sono gli unici che pagano per questa situazione». Già dalla scorsa settimana, infatti, i gestori delle attività dell’Umbertino interessate dall'ordinanza hanno denunciato un calo delle vendite. Intanto, la serata di Halloween, ieri, mostrava chiaramente gli effetti del provvedimento comunale: dopo la mezzanotte le zone della «movida selvaggia» erano molto poco affollate.

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