Il pensiero
«Banche dati protette malissimo, molto difficile evitare gli abusi»: la parola all'esperto
Genchi: inutile inasprire le pene, servono sistemi di controllo migliori. L’ira del ministro Crosetto: «Quanti dossier non conosciamo ancora?»
BARI - Potrebbe esistere un problema di sicurezza legato agli archivi informatici delle banche, e alle effettive garanzie di riservatezza dei dati dei loro clienti. L’esistenza di circuiti illegali in grado di attingere ai conti correnti (un mondo grigio in cui operano strane agenzie, investigatori privati, apparati di sicurezza) non è un segreto, ma l’inchiesta di Bari ha fatto tornare il tema di attualità portandolo al centro del dibattito politico..
«Le domande legittime sono molte - ha scritto ieri su “X” il ministro della Difesa, Guido Crosetto -: quanti dossier hanno costruito in questi anni? Quanti sono quelli che non conosciamo ancora? E poi: perché, su richiesta di chi, con che finalità?». Crosetto è l’uomo da cui è partita l’indagine di Perugia che ha portato a scoprire gli accessi abusivi del finanziere Pasquale Striano, e sembrerebbe essere stato oggetto anche degli accessi abusivi del bancario di Bitonto. Una circostanza che può apparire, a seconda dei punti di vista, inquietante o una semplice coincidenza: dovranno essere le indagini a chiarire i contorni.
«La vicenda di Bari - ha detto ieri Gioacchino Genchi, avvocato, ex funzionario di polizia considerato tra i maggiori periti informatici d’Italia - deve far riflettere su quelle che sono le effettive criticità dei sistemi informatici, se non altro per la sempre maggiore frequenza e gravità con cui questi episodi si ripetono negli ultimi periodi. Allo stato disponiamo di pochi elementi per ipotizzare moventi o scenari più complessi dalla semplice mera curiosità del dipendente della banca. Purtroppo, è un fatto ontologico che tutto ciò che è nascosto susciti sempre la curiosità di qualcuno. Il problema reale, quindi, non è capire quali siano le ragioni che possano spingere l’addetto ad un sistema informatico ad accedervi abusivamente per carpire delle informazioni, ma come si può fare concretamente a evitarlo».
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