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Malamovida a Bari, Leccese: «Faremo un'ordinanza sperimentale»

Oggi l'incontro con le associazioni di categoria per definire gli interventi

BARI - «I pubblici esercizi con le loro attività sono una grande opportunità di riqualificazione della città, ma richiedono una regolamentazione. Solo così l'intrattenimento può rappresentare un punto di forza e non una criticità. Con un quadro che si va chiarendo, nei prossimi giorni saranno definite le linee di un’ordinanza localizzata, che avrà carattere sperimentale e temporaneo, per poi capire insieme i prossimi passi». Lo ha annunciato il sindaco di Bari, Vito Leccese che oggi ha partecipato a palazzo di Città ad un incontro dell’amministrazione con i referenti delle associazioni di categoria delle attività economiche - Confcommercio, Confesercenti, Cna e Fipe - per discutere della questione "movida» che in alcune aree cittadine sta generando disservizi, oltre a pregiudicare la vivibilità dei luoghi. Una particolare attenzione è stata riservata alle questioni legate alla zona Umbertina.

«Come avevo annunciato - ha aggiunto Leccese - in pochi giorni ho ascoltato sia i residenti sia le associazioni di categoria nella prospettiva di intervenire a breve con un provvedimento. Gli incontri sono stati molto utili perché ho registrato, grazie anche al prezioso lavoro preliminare svolto dall’assessore Petruzzelli e dalla nuova figura del sindaco della notte, Lorenzo Leonetti, consapevolezza e senso di responsabilità tra gli attori in campo. Ho addirittura colto alcuni significativi punti di contatto tra gruppi che sembravano distanti anni luce».

Le associazioni di categoria - sottolinea una nota - si sono dimostrate consapevoli delle criticità che la difficile gestione della movida sta determinando anzitutto a danno dei residenti, considerando che, in prospettiva, anche la maggior parte delle attività commerciali potrebbe subire un pregiudizio legato al fenomeno riscontrando danni d’immagine e, a lungo andare, alla loro stessa attrattività. Durante la discussione - conclude la nota - le associazioni hanno convenuto con l’amministrazione che l'innesco del fenomeno è causato in particolare dall’asporto di bevande alcoliche e si sono dichiarate disponibili a sperimentare eventuali provvedimenti di contingentamento degli orari legati alle attività del consumo all’esterno dei locali. Le parti si sono anche confrontate sulla possibile estensione territoriale di un provvedimento sindacale.

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