Rifiuti

Tari, a Bari prima rata entro il 28 ottobre: aumenti in media tra 20 e 50 euro

Francesco Petruzzelli

I primi avvisi nelle prossime settimane. Altre scadenze: 28 dicembre, febbraio e aprile

BARI - I primi avvisi arriveranno nelle prossime settimane. Con gli inevitabili rincari, pari a circa il 13,3 per cento, già annunciati nei mesi scorsi e messi nero su bianco dell’approvazione delle tariffe a luglio dal precedente Consiglio comunale. A Bari sarà un autunno di “Tari”, la tassa dei rifiuti.

Il Comune ha definito le scadenze per i pagamenti che riguarderanno oltre 160mila utenze, 141mila domestiche e quasi 19mila commerciali: al prossimo 28 ottobre è stato fissato il termine ultimo della data di scadenza della prima rata, mentre per le restanti rate (sono in tutto quattro) le scadenze saranno bimestrali e fissate al 28 dicembre, 28 febbraio e 28 aprile. C’è sempre la possibilità per il contribuente di pagare tutto in un’unica soluzione entro la data della prima rata, quindi entro il 28 ottobre.

Gli uffici hanno anche stabilito al 15 settembre 2025 il termine ultimo della data di scadenza della prima rata, ovvero della rata unica, da indicare negli inviti al pagamento relativi invece al conguaglio Tari dell’anno 2025. La previsione di incasso per il Comune è di 76,5 milioni di euro a copertura dei servizi di raccolta dei rifiuti e pulizia della città. Per ogni contribuente l’aumento potrebbe oscillare in media tra i 20 e i 50 euro.

Ad esempio un nucleo familiare (quindi utenza domestica) composto da 3 persone e residente in un’abitazione da 70 metri quadri, lo scorso pagava di 327,04 euro; quest’anno invece pagherebbe 361,88 euro, quindi oltre 35 euro in più. Per le utenze non domestiche come bar, pasticceria, caffetteria la quota variabile è salita a 17,07 euro al metro quadro rispetto ai 13,44 dello scorso anno mentre la quota fissa è scesa a 9,58 euro rispetto ai 10,76 del 2023.

Per ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizze al taglio si passerà dai 16,91 euro di tariffa variabile 2023 ai 21,47 euro del 2024; per ristoranti, trattorie, pizzerie, osterie, pub da 13 a 15,51 euro per la quota variabile. Aumenti che faranno storcere il naso visto che il tema rifiuti e decoro urbano fa arrabbiare i cittadini per servizi ritenuti spesso insoddisfacenti. Dall’altra parte però il Comune ha previsto esenzioni e agevolazioni Tari. Le esenzioni riguardano le famiglie composte da 6 o più persone e con valore Isee minore o uguale a 25mila euro, per quei nuclei con Isee minore o uguale 5mila euro e per gli over 80 con Isee minore o uguale a 10mila euro.

Per le riduzioni invece è previsto un sconto del 20 per cento sulla quota variabile per i nuclei composti da un unico occupante e per i nuclei familiari con Isee minore o uguale a 8mila euro; la riduzione sale invece al 30 per cento, sempre per la quota variabile, per le utenze collocate nei quartieri che hanno superato il 65 per cento di raccolta differenziata.

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