Edilizia

A Monopoli piazze e aree senza verde: aggregazione, spazi cercasi

Ruben Rotundo

Tanti lavori pubblici in corso, ma di alberi nessuna traccia

MONOPOLI - L’amministrazione Annese bis, probabilmente, sarà ricordata per il grande rilancio dell’edilizia. Tanti cantieri per realizzare zone edilizie residenziali, con qualche servizio come supermercati, negozi e una scuola dell’infanzia, ma pochissime aree verdi e di aggregazione. Le ultime risalgono forse al Piano urbanistico Piccinnato, sostituito alcuni anni fa dal Pug.

Al contrario, si sta investendo molto sul turismo, aumentando gli spazi per le attività ricettive e di ristorazione, aumentando le concessioni per realizzare B&B o alberghi diffusi e trasformando radicalmente il Centro Storico.

Finché si crea economia, va tutto bene, ma può una città puntare a coccolare i turisti mettendo da parte gli interessi e le necessità dei residenti? La progressiva riduzione di verde pubblico e di aree ludiche comunali sta creando un certo malcontento tra i cittadini.

Il primo pensiero va a piazza Manzoni, a ridosso del Centro Storico, nei pressi della Basilica Cattedrale. L’area prima attrezzata per i bambini, oggi, viene utilizzata solo dal vicino bar per mettere i tavoli. C’è qualche seduta, ma il resto dello spazio è completamente vuoto. I giochi sono scomparsi. Analoga sorte della vicina piazza XX Settembre, riqualificata qualche anno fa. Tanto spazio vuoto e inutilizzato da una parte, con pochi posti a sedere e qualche albero dall’altra. Entrambe le aree oggi hanno perso il loro significato aggregativo. Un’altra area ludica immersa nel verde ma impossibile da utilizzare è il fossato di Portavecchia. È stato realizzato un parco giochi comunale nel quale si può accedere solo da un portone e da una stradina chiusa da un cancello, che pare appartenga ad un privato.

Sempre a Portavecchia, l’area dell’ex scuola elementare è diventata un ampio spazio vuoto, dove mancano zone d’ombra, solo qualche siepe, mentre i cittadini si sono appropriati delle strutture sportive che servivano per fare business.

Verso Nord, non va meglio. L’area che costeggia la ferrovia dove prima c’erano i Vivai Aversa, in via Vecchia Sant’Antonio, è diventata un nuovo quartiere residenziale con un supermercato. C’è una lingua di terra, con un avvallamento, che dovrebbe diventare un bosco urbano, ma i lavori pare che siano fermi da tempo. A pochi metri, invece, in via Gobetti, c’è un piccolo spazio verde e ludico che avrebbe dovuto servire il quartiere, ma negli anni è stato progressivamente abbandonato. A seguito di una piccola riqualificazione, dove prima c’era un ulivo, oggi c’è un monumento dedicato alla Festa dei Lavoratori. Con l’occasione, sono stati aggiustati i giochi pericolanti. Nulla di più.

Sempre a Nord, c’è Lama Spina che qualche anno fa doveva diventare un parco e un bosco urbano, ma oggi è tutto fermo. La politica pare che stia cercando di far rientrare tutta l’area nel Parco Costiero di Costa Ripagnola, spostando anche il depuratore; contestualmente, sulla sommità della lama, dalla parte opposta, la zona industriale dovrebbe diventare residenziale. In questo caso, la zona potrebbe avere un futuro o come parco o come zona edificabile residenziale.

C’è l’eccezione di Piazza Falcone Borsellino, un’area ludica, quasi senza ombra, divenuta luogo di aggregazione giovanile notturno.

Ci sono poi a Nord e a Sud tre pinete, due attrezzate a fitness, una riqualificata. Nient’altro. Mentre è in corso il progressivo taglio di alberi, i tanto odiati pini marini, lungo le strade di tutta la città che non verranno sostituiti.

Monopoli si vanta di essere una città turistica dove si vive bene. Peccato che sta diventando un’isola di calore, inquinata e priva di luoghi di aggregazione, soprattutto per i bambini.

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