La storia
Bari, investito per sventare una rapina: il malvivente fa causa alla sua vittima
Prova a rubare il Rolex a un imprenditore e poi chiede i danni: «Mi hanno rotto il femore»
BARI - La scena è questa. Un rapinatore armato di pistola, in sella a una moto guidata da un complice, entra in un garage e punta l’arma in faccia al titolare per rubargli il Rolex. Il figlio del malcapitato se ne accorge, sale in auto e investe il malvivente che finisce per terra: viene bloccato e quindi arrestato. Ma la condanna per tentata rapina a mano armata non ha chiuso il caso: nel mondo al contrario il giovane ha fatto causa alla vittima.
L’episodio risale a un tardo pomeriggio del novembre 2014, quando appunto all’interno di un autosilo di via Amendola a Bari si è verificato il tentativo di rapina del Rolex Submariner da 15mila euro che il proprietario del garage aveva al polso. Il malvivente, Luigi Giuliani, all’epoca ventenne, non si è però accorto che alle sue spalle il figlio dell’imprenditore aveva visto tutto ed è salito sulla Mercedes aziendale.
L’«investimento» non è stato violento, ma comunque abbastanza forte da mettere ko il rapinatore con una frattura scomposta al femore destro: i dipendenti dell’autorimessa hanno chiamato la polizia, il ragazzo è finito al Policlinico dove è stato ricoverato in Ortopedia e arrestato.
Due anni dopo il Giuliani ha fatto causa all’assicurazione della Mercedes, di proprietà dell’azienda che gestisce l’autorimessa per chiedere «il risarcimento di tutti i danni riportati a seguito del predetto sinistro, anche con provvisionale»: come se, insomma, la vittima fosse lui.
A chiudere il caso, dopo dieci anni, ci ha pensato pochi giorni fa il giudice Luca Sforza, che ha rigettato la richiesta di risarcimento rilevando «la palese infondatezza e pretestuosità della domanda». Anche perché i fatti avvenuti quel giorno a Bari erano stati «in gran parte omessi» nella richiesta di risarcimento. Detto in altri termini: Giuliani si è «dimenticato» di spiegare al Tribunale perché si era ritrovato sotto la Mercedes...