Antimafia

Bari, relazione degli ispettori ministeriali: nessuna accelerazione nel mese di agosto

Michele De Feudis

Inchiesta «Codice interno», niente «scosse» in vista. Se ne riparlerà a settembre

BARI - I lavori della Commissione ispettiva d’accesso disposta dal ministero dell’Interno dopo l’inchiesta antimafia “Codice Interno” - che ha portato a fine febbraio a oltre cento arresti - non subiranno nessuna accelerazione agostana: l’attività degli ispettori prosegue secondo programma e non è prevista - secondo quanto emerge da una fonte qualificata del Viminale - alcuna consegna della relazione finale entro questo Ferragosto e nemmeno nelle settimane successive. Ulteriori sviluppi potrebbero esserci a settembre, ma non c’è ancora una tempistica definita per la conclusione dell’ispezione (tra gli altri sono stati ascoltati dai delegati di Piantedosi, l’ex primo cittadino Antonio Decaro e l’attuale dg Davide Pellegrino).

Contro l’arrivo della Commissione a marzo si registrò la forte presa di posizione dell’allora sindaco Antonio Decaro, da cui prese forma la manifestazione (organizzata dal Pd e dalla Cgil) in Piazza del Ferrarese intitolata “Bari non si tocca”, con migliaia di partecipanti a difesa dell’onorabilità dell’amministrazione comunale progressista. In quella sede si registrò l’ “incidente” delle dichiarazioni del governatore Michele Emiliano con il racconto (di cui ci sono più versioni) dell’incontro di molti anni prima a casa di una sorella di un boss.

Sugli ispettori a Bari, il Viminale al tempo diffuse una nota per spiegare che il provvedimento si era «reso necessario» dopo i fatti emersi a seguito dell’indagine giudiziaria che ha portato a più di 100 arresti». In quella sede il ministero specificò che «l’accesso ispettivo, a Bari come in altri diversi enti locali, non è pregiudizialmente finalizzato allo scioglimento del Comune bensì ad un’approfondita verifica dell’attività amministrativa, anche a tutela degli stessi amministratori locali che potranno offrire, in quella sede, ogni utile elemento di valutazione».

Il tema dell’inchiesta giudiziaria e dell’invio degli ispettori è stato un Leitmotiv della campagna elettorale, soprattutto nella fase del ballottaggio, mentre nella prima parte del confronto i toni erano stati molto misurati.

Nelle ultime giornate di inizio agosto lo spettro di «una relazione degli ispettori in arrivo» era diventato un tormentone. Ora smentito dal Viminale. Sgombrato provvisoriamente il campo da fattori esterni, la costruzione del nuovo corso del sindaco Vito Leccese può seguire i canoni e le liturgie della politica, senza rischi di «scosse» destabilizzanti.

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