degrado urbano

I bivacchi per strada a Bari? Per ora si sono solo spostati

Luca Natile

L’ordinanza Leccese spaventa gli spacciatori. I clochard cercano nuove sistemazioni: via Capruzzi meta preferita

BARI - Vive nel cuore della città una corte dei miracoli popolata da diseredati, clochard, migranti senza fissa dimora, guardamacchine abusivi, mendicanti, piccoli venditori di droga. Ieri mattina di buon’ora, nonostante il decreto contro il degrado (lo spaccio e l’illegalità diffusa) del sindaco, una parte di questa comunità di esclusi e reietti era ancora lì sotto i cartoni, avvolti in coperte sporche e logore. Non tutti. Alcuni si sono spostati, attrezzando nuovi giacigli. Hanno preferito cercare sistemazioni diverse, per uscire di scena, allontanandosi dal clamore sollevato dal decreto per stare al riparo dagli strascichi polemici. Sperano che passata la buriani turro tornerà come prima.

Per lo più è gente che vive ai margini della società, che campa di espedienti e piccoli reati, che diventa violenta quando affoga nell’alcool le frustrazioni di una esistenza disperata. Sono invisibili ma li trovi ogni giorno sulle panchine di piazza Umberto, piazza Moro e piazza Cesare Battisti, sotto i portici di via Niccolò dall’Arca a due passi dalla stazione centrale, sull’estramurale Capruzzi vicino alle fermate degli autobus che fanno viaggi low-cost , all’ombra del ponte ferroviario di Corso Italia, ricettacolo e rifugio di senzatetto. Si muovono come anime in pena, mentre le loro esistenze vanno alla deriva. Le ronde delle forze di polizia hanno spaventato i posteggiatori abusivi ed i venditori di hashish. Gli altri, quelli che ogni giorno sono costretti a fare i conti con la privazione continua e cronica di ogni cosa, per lo più sono rimasti al loro posto oppure. hanno messo insieme stracci e cartoni e si sono semplicemente allontanati, cercando riparo altrove o semplicemente girovagando per la città.

Città come Bari hanno da sempre dovuto confrontarsi con la questione della povertà estrema, ma il rapporto tra città e povertà sta assumendo nuove forme. Oggi Bari tende a concentrare l’indigenza estrema conferendole una connotazione spaziale. Allo stesso tempo, la miseria stessa sta assumendo nuove caratteristiche e diventa sempre più difficile da definire e misurare. Nel frenetico viavài intorno alla stazione però non c’è solo povertà estrema e marginalità ma si nasconde anche una piccola malavita che ha messo al centro dei propri affari la droga. L’ordinanza di pubblica sicurezza su piazza Moro e piazza Umberto cerca di colpire il fenomeno della criminalità diffusa ma rischia di travolgere anche i fragili.

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