La notizia
«Bari, gli uffici del Giudice di pace cadono a pezzi», indagati per frode i vertici delle società che li gestiscono
Perquisizioni nelle sedi di Unicredit Leasing. L'accusa: piove nelle aule, mai fatti i lavori straordinari previsti dal contratto
BARI - Il palazzo in cui sono ospitati gli uffici del Giudice di Pace di Bari cade letteralmente a pezzi. Un problema atavico, e mai risolto, nonostante il Comune paghi ogni anno 900mila euro di fitto alla società proprietaria. Le proteste di avvocati e operatori della giustizia sono finite in un fascicolo di indagine, che ieri ha portato i carabinieri - su delega del procuratore Roberto Rossi - ad effettuare perquisizioni e sequestri di documenti e cellulari: cinque persone sono accusate di frode in pubbliche forniture. E tra loro c’è una vecchia conoscenza della giustizia barese.
Il palazzo del quartiere San Paolo (in cui ci sono anche altri spazi destinati a funzioni giudiziarie) appartiene alla Unicredit Leasing di Milano, che lo ha dato in locazione finanziaria alla Amec Immobiliare, società romana che ha poi stipulato il contratto di fitto con il Comune. Il comproprietario (attraverso la Bon Retir srl) nonché co-amministratore di fatto della Amec è Angelo Schiano, l’avvocato 72enne romano già condannato a 4 anni per concorso nella bancarotta delle Ferrovie Sud-Est e ritenuto dalla Procura «amministratore di fatto» anche della società ferroviaria (su questo verte l’appello appena presentato dall’accusa).
Oltre a Schiano sono indagati sono Mario Agostini, 50 anni, amministratore delegato di Unicredit Leasing, Laura Corrado, 74 anni, di Castel di Sangro, ex amministratore unico di Amec Immobiliare e il suo successore Paolo Scifo, 73 anni, di Roma, Guido Torelli, 78 anni, di Roma, ex consigliere della stessa società. A Schiano e Torelli, ritenuti i terminali operativi, i carabinieri hanno sequestrato i cellulari alla ricerca di documentazione relativa alla gestione dell’immobile.
L’accusa ritiene che dal 1995 a oggi la società abbia omesso dolosamente di dare corso alle richieste di manutenzione straordinaria avanzate dalla dirigente amministrativa del Giudice di pace. Il contratto stipulato con la Amec prevede, come è prassi, che la società si impegni a effettuare i lavori che competono al proprietario. La Procura ha fatto eseguire una serie di perizie sull’immobile, dalla quale emergono il cattivo stato delle strutture: intonaci ammalorati, solai danneggiati, ferri esposti, una precaria situazione manutentiva del lastrico solare e le frequenti infiltrazioni registrate nel tempo. A fronte di ciò, è stata presentata una relazione che contiene l’elenco degli interventi mai effettuati. Tutto questo, secondo l’accusa, avrebbe creato una «situazione di pericolo per dipendenti ed astanti». I carabinieri dovranno ora esaminare i documenti sequestrati. Alcuni atti sono stati acquisiti ieri anche nella sede del Comune di Bari, che si occupa di edilizia giudiziaria su delega del ministero.
Schiano, originario di Bacoli, è tra le persone coinvolte nella maxi-inchiesta della Finanza sul crac di Ferrovie Sud-Est che il 1° marzo ha visto la condanna di cinque persone (tra cui l’ex amministratore unico Luigi Fiorillo) e l’assoluzione di altri sette. La Procura ha presentato appello su tutti i capi di imputazione, così come hanno fatto tutti i condannati.