La sentenza a Bari
Perseguita una donna per due anni: 20 mesi all’ex amante violento
Le minacce e le aggressioni fisiche e verbali sarebbero andate avanti da settembre 2018 a luglio 2020
BARI - Si era invaghito di una donna con la quale ha poi intrapreso una relazione affettiva extraconiugale ma, al rifiuto di lei di proseguire il rapporto, avrebbe iniziato a perseguitarla, con telefonate, messaggi, minacce, appostamenti in strada sotto casa e sul luogo di lavoro, fino a picchiarla. Solo allora, dopo quasi due anni di persecuzioni, la vittima ha deciso di denunciare. Finito davanti ad un giudice, per l’uomo è arrivata nei giorni scorsi la condanna di primo grado, con rito abbreviato, a 1 anno e 8 mesi di reclusione per stalking, oltre al risarcimento danni alla vittima e all’associazione Gens Nova, assistita dalle avvocatesse Anna De Tommaso e Laura Bellanova.I fatti raccontati dalla donna e contestati dalla Procura risalgono al periodo compreso tra settembre 2018 e luglio 2020 e sarebbero avvenuti in una cittadina dell’area metropolitana. L’imputazione formulata a carico dell’uomo elenca gli episodi più rilevanti dei due anni di minacce e aggressioni. A dicembre 2018 lui avrebbe pedinato la donna con l’auto fuori casa e dal posto di lavoro, rivolgendole espressioni come «sono innamorato di te, dobbiamo stare insieme» ma anche ingiuriandola.
A maggio 2019, dopo averla ripetutamente contattata con telefonate e messaggi anche da profili falsi, sarebbe andato sotto casa della donna iniziando a urlare insulti. Qualche mese dopo, a settembre dello stesso anno, l’avrebbe di nuovo avvicinata, tentando persino di portarla via con la forza, non riuscendoci perché lei si sarebbe divincolata per poi rifugiarsi in un negozio lì vicino. Ancora minacce e offese nei mesi successivi fino a quando, a giugno 2020, per gelosia dopo una mancata risposta al cellulare, si sarebbe presentato nell’androne del condominio dove abitava la donna, picchiandola con calci e schiaffi e mettendole le mani al collo minacciando di ucciderla. Lei per paura in quel periodo ha cambiato casa, trasferendosi a casa della sorella per evitare il rischio di incontrarlo ancora e soprattutto di essere aggredita. Il 2 luglio ha trovato il coraggio di denunciare quel lungo periodo di angherie, inchiodando il suo violento amante alle proprie responsabilità.