La storia

Gli rubano lo scooter, disabile bloccato da mesi: «Non riusciamo ad averne uno sostitutivo»

Rita Schena

La denuncia, ancora lettera morta. La Asl di Bari: «In base ai documenti valuteremo la situazione»

SANTERAMO - «Si tratta di uno strumento indispensabile per garantire un minimo di movimento a mio fratello. Senza quello scooter sarebbe chiuso da prigioniero in casa. E non non è giusto». Il sig. Francesco Di Ce' sono mesi che combatte al fianco del fratello Antonio, disabile al 100%, che lo scorso novembre si è visto rubare il motorino per disabili che la Asl gli aveva dato per garantirgli la sua mobilità. Un furto infame per quello che è uno strumento vitale per una persona che combatte ogni giorno con i suoi limiti fisici. Una perdita che ancora oggi non trova soluzione, visto che ad Antonio al momento è stato negato un secondo mezzo di spostamento.

«Mio fratello non è in grado se non di fare pochi passi persino in casa – spiega il sig. Di Ce' -. Il furto è stato un durissimo colpo. E' successo lo scorso novembre praticamente sotto casa: Antonio ha fermato lo scooter ed è sceso per aprire il portone dove poi parcheggiare. Si è girato e il mezzo non c'era più. Rubato. E con un motore elettrico non si è sentito nulla».

Antonio è disperato. E' come se con lo scooter abbiano rubato anche parte della sua vita.

«Siamo riusciti a perfezionare la denuncia ai carabinieri solo a marzo – continua il sig. Francesco -. Antonio ha dovuto fare su e giù più volte. In caserma volevano il numero identificativo dello scooter per completare l'atto, ed era un dato non in possesso di mio fratello. Si recava alla sanitaria di Santeramo, che materialmente ha consegnato per conto della Asl il mezzo, e gli ripetevano che avevano bisogno di tempo per trovare il dato. Alla fine sono riuscito io a farmi avere questo benedetto numero da una sanitaria di Acquaviva, che fa parte della stessa rete con Santeramo. E' inutile dire che dello scooter non è stata trovata nessuna traccia».

Il mezzo di trasporto elettrico era in possesso del sig. Antonio Di Ce' dall'ottobre 2021, consegnato dalla Asl Bari «per consentire spostamenti nel rispetto dell'autonomia motoria e in assenza di controindicazioni al suo utilizzo», come recita la bolla di rilascio.

«Ma la vera doccia fredda è arrivata dopo la denuncia di furto – spiega il sig. Francesco -. Credevamo che in questo modo potevamo avere un altro mezzo, ma all'ufficio protesi abbiamo incontrato un muro, da più parti ci hanno ripetuto che non ne avevamo più diritto».

Per non perdere la sua mobilità il sig. Antonio è stato costretto a contattare una azienda di Bolzano e noleggiare un altro scooter elettrico simile a quello che aveva. «Mio fratello vive con una pensione di 800 euro al mese, non naviga certo nell'oro e queste spese sono onerose. Già dieci anni fa ci fu rigettata la richiesta di una carrozzina, così come le scarpe speciali che usa e che compriamo noi. Io lo accompagno per visite mediche di controllo anche fuori Santeramo, una carrozzina di quelle che si piegano e vanno in auto, farebbe comodo. Come ho detto Antonio è in grado solo di fare pochi passi. Ma sembra sempre che a mio fratello non sia dovuto nulla. Ora abbiamo fissato un nuovo appuntamento ad Altamura per fine mese, per cercare di capire se c'è o meno la possibilità di avere un altro scooter».

Di questa odissea affrontata dai signori Di Ce' è stata informata anche la Asl Bari che ha chiesto di poter avere la documentazione via mail attraverso la direzione generale, anche per evitare al signor Antonio altro stress. L'impegno è di valutare il caso e capire come muoversi. Per fortuna non capita spesso che qualcuno rubi un ausilio per disabili così importante. «Verificheremo con attenzione – ribadiscono dalla Asl Bari – e ci metteremo in contatto con il signor Antonio. Il nostro invito è sempre di rivolgersi ai nostri uffici quando si hanno problemi».

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