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Pichetto Fratin a Bari: prosegue il nostro impegno per la decarbonizzazione dell'ex Ilva
Così il ministro dell’Ambiente. «Siamo il secondo produttore d’acciaio d’Europa e rimanere senza l’acciaio moderno diventerebbe un problema»
BARI - «I temi della decarbonizzazione dell’ex Ilva e della revisione dell’Aia? Sono indubbiamente alla nostra attenzione. Si è avviata nuovamente la procedura una decina di giorni fa nel momento in cui i commissari hanno ritirato il ricorso contro il provvedimento di proroga e la questione procede ordinariamente. I commissari stanno andando avanti nella produzione del piano industriale e gli obiettivi nostri li manteniamo tutti».
Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, parlando dell’ex Ilva a margine di un incontro elettorale a Bari con il vice ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto e il candidato sindaco del centrodestra Fabio Romito. Erano stati i commissari di AdI in As a incaricare i loro legali di ritirare i ricorsi presentati dalla gestione precedente contro la richiesta ministeriale di presentare la Valutazione di Impatto Sanitario (Vis) per ottenere la nuova Autorizzazione integrata ambientale (Aia).
«Della parte industriale - ha spiegato il ministro - si occupa il Mimit. Nella disponibilità del mio ministero c'è il miliardo di euro del Dri (il progetto per il preridotto, ndr) e stiamo seguendo da vicino una questione che è di interesse nazionale. Noi siamo il secondo produttore d’acciaio d’Europa e il rimanere senza acciaio, senza l’acciaio moderno, diventerebbe un problema. Dobbiamo andare avanti in modo spedito perchè quello è il percorso da seguire, la neutralità rispetto alle emissiodecarbonini».
«La nostra idea è che il Green deal va gestito, deve essere un Green deal realistico e il nostro obiettivo che abbiamo sottoscritto è quello di favorire la transizione per raggiunge la neutralità climatica entro il 2050, quindi l’obiettivo di mantenere la temperatura terrestre secondo l'accordo di Parigi, il passaggio alle rinnovabili e alle energie pulite e la necessità di ribaltare il rapporto in merito all’attuale utilizzo di fonti fossili per la produzione di energia elettrica - ha ribadito Pichetto Fratin.
E replicando a dichiarazioni di Matteo Renzi, secondo il quale «il Green deal ha lasciato il pianeta più inquinato e l’Europa più povera», il ministro ha detto che «ogni persona in difficoltà si attacca anche alle ragnatele».
Poi ha aggiunto che la transizione segue un percorso che «prevede la chiusura del carbone e la Puglia, ad esempio, è già impegnata in questo senso con la centrale di Brindisi. Bisogna però essere coscienti del fatto che l’aumento della domanda di consumo non può essere totalmente gestito con le rinnovabili anche se confido molto nello sviluppo dell’eolico off shore in alto mare. E il nucleare - ha concluso Pichetto Fratin - è cruciale per sicurezza e decarbonizzazione».