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Tutti pazzi per Locorotondo, «nel 2023 quasi centomila presenze»: e due turisti su tre sono stranieri

Valerio Convertini

Addio movida sfrenata, benvenuto al turismo «lento». Ma ci sono i "però": il borgo antico lentamente si sta svuotando e manca un grande albergo

LOCOROTONDO - Partiamo dai dati appena diffusi dall’Osservatorio regionale del turismo coordinato da Puglia Promozione. Numeri che raccontano, meglio di ogni parola, il boom turistico che ha investito Locorotondo. Nel 2023 le presenze totali sono state 95.729, rispetto alle 62.760 dell’anno precedente: un incremento del 52,50%. Netto il divario tra turisti italiani e stranieri, con questi ultimi che prevalgono abbondantemente. Hanno soggiornato a Locorotondo circa 35 mila connazionali, mentre il numero degli ospiti provenienti dall’estero tocca le 60 mila unità. Arrivano da tutta Europa ma cresce anche sensibilmente la presenza di americani, australiani e giapponesi. È un dato rilevante e apparentemente inspiegabile: nelle città turistiche limitrofe il numero di italiani e stranieri è tutto sommato equilibrato, mentre a Locorotondo la bilancia pende nettamente a favori dei turisti dall’estero.

Rispetto all’anno precedente, nel 2023 è stato registrato il 60% in più di visitatori stranieri. Una crescita esponenziale che trova riscontro anche sui social, dove Locorotondo raccoglie riconoscimenti da ogni parte del mondo.

Sta cambiando anche il tipo di turismo. La movida chiassona che per diversi anni ha agitato le notti dei residenti sembra meno attrattiva. «Oggi - conferma il presidente della Pro Loco, Leo Gianfrate, appena riconfermato nel suo incarico - abbiamo un turismo soprattutto mattutino e pomeridiano, di chi apprezza le bellezze naturali e lo scorrere lento del tempo».

Tutto bene, dunque? Affatto, ci sono ancora molte situazioni da risolvere, magari attraverso l’utilizzo dell’imposta di soggiorno, introdotta pochi mesi fa. «Il mio auspicio - prosegue Gianfrate - è che i fondi vengano utilizzati per correggere le piccole storture ancora presenti nel centro storico. Parlo dei cavi elettrici appesi che spero vengano interrati, delle antenne che fuoriescono dalle cummerse, da sostituire con antenne centralizzate. Serve infine un maggiore controllo delle poche abitazioni abbandonate con muri scrostati o pieni di umidità».

Cala il numero dei residenti nel borgo antico, aumenta quello delle case vacanza: «Bisogna mettersi a un tavolo e parlarne, prima che sia troppo tardi. Il Comune - auspica il presidente della Pro Loco - ha la possibilità in una zona delimitata di proibire nuove aperture di strutture ricettive. Ci vuole coraggio, ma si può fare». A Locorotondo, dal punto di vista turistico, c’è effettivamente una carenza. Manca un grande albergo che possa, ad esempio, ospitare un intero pullman di turisti. Migliaia di ospiti approdano qui, visitano il paese e poi vanno a pernottare nei centri vicini. «È una necessità che avvertiamo - ammette Gianfrate - perché questo tipo di turismo sfugge alla nostra economia. Inoltre, i ristoranti che hanno possibilità di ospitare più di un pullman sono pochissimi». È certamente questo il prossimo passo da compiere. La permanenza media di un turista a Locorotondo si aggira oggi intorno ai 3 giorni. «La Pro Loco - conclude il presidente dell’associazione - sta attivando sempre più forme di collaborazione con tutti gli attori del settore turistico. Vogliamo che i nostri ospiti si fermino nella nostra Valle d’Itria almeno per una settimana».

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