il caso
Ruvo di Puglia, vandalizzata installazione sui partigiani. L'Anpi: vergognoso. Il sindaco: «Ripristineremo manifesti»
Nella notte tra il primo maggio e il 2 la scritta antifascista sulle foto che ritraggono i volti dei partigiani di Ruvo di Puglia diventa «fascista»
RUVO DI PUGLIA - Le installazioni con le foto che ritraggono i volti dei partigiani di Ruvo di Puglia (Bari) sistemate in alcune strade del centro cittadino sono state vandalizzate da ignoti nella notte tra il primo e il due maggio scorsi. È quanto denunciano i componenti dell’Associazione nazionale partigiani (Anpi) di Bari e di Ruvo. «Con dello spray di colore rosso chissà chi ha aggiunto la parola Ruvo sulla installazione e cancellato anti dal termine antifascista. Il risultato è leggibile e vergognoso: Ruvo fascista», spiega Pasquale Martino, presidente dell’Anpi di Bari.
«Quanto accaduto, per di più in questo momento storico, è grave e deprecabile», aggiunge. La sezione dell’Anpi di Ruvo si è rivolta ai carabinieri «affinché facciano chiarezza e individuino i responsabili», continua Martino annunciando che "siamo al lavoro per capire come replicare, magari con una manifestazione, a chi non ha rispetto per la storia del nostro Paese».
IL SINDACO: «RIPRISTINEREMO I MANIFESTI»
«Ruvo è antifascista, lo è nel profondo. Se lo mettano bene in testa gli imbecilli che hanno imbrattato il manifesto dell’Anpi dedicato agli antifascisti ruvesi e che si sentono incoraggiati da questo clima revisionista che si respira in questo periodo: per loro non c'è spazio e mai ne avranno». È quanto sostiene, in un post pubblicato sui social, Pasquale Chieco, sindaco di Ruvo di Puglia, commentando l’atto vandalico commesso da ignoti che hanno imbrattato le installazioni con i volti dei protagonisti della resistenza originari del paese in provincia di Bari.
«Antifascista, libera e democratica è la città che ci hanno consegnato i nostri padri e antifascista, libera e democratica la consegneremo ai ruvesi di domani», continua il primo cittadino che ringrazia «le forze dell’ordine che sono impegnate per identificare i responsabili». «Esprimo la vicinanza di tutte e tutti noi ai parenti di quei nostri valorosi e coraggiosi concittadini ricordati in quel manifesto per lo sfregio arrecato ai loro familiari: a quei nomi e a quei volti continueremo a ispirarci ora è sempre con gratitudine», prosegue Chieco annunciando che «il manifesto verrà ripristinato quanto prima».