I processi

Aggressioni nei parchi 2 Giugno e Rossani: a Bari messa alla prova per cinque minorenni

Isabella Maselli

Baby gang in azione nei primi mesi del 2022: in un caso calci e pugni a gruppi di adolescenti, nel secondo pestaggio omofobo con insulti e lancio di pietre

BARI - Tentano la strada della messa alla prova tutti i minorenni coinvolti nei processi sulle aggressioni commesse nei primi mesi del 2022 in alcuni parchi cittadini. In due diversi procedimenti penali in corso dinanzi ai giudici minorili sono alla sbarra i presunti componenti della baby gang di Parco 2 Giugno (due 16enni accusati delle due aggressioni del 30 dicembre 2021 e del 9 gennaio 2022), e altri tre (uno dei due 16enni della prima aggressione, un altro 16enne e una ragazza di 17 anni) coinvolti nel pestaggio omofobo di parco Rossani del 3 luglio 2022.

In entrambi i casi gli imputati hanno chiesto la messa alla prova e i processi sono stati rinviati di alcuni mesi per verificare la fattibilità dei programmi di risocializzazione e rieducazione. I ragazzi, cioè, dovranno svolgere attività socialmente utili che toccherà al Tribunale valutare e approvare.

LE AGGRESSIONI NEL PARCO 2 GIUGNO I due 16enni sono accusati di aver aggredito un gruppo di adolescenti ai quali, per impossessarsi di pochi spiccioli e magari un cellulare, avrebbero sferrato calci, schiaffi e pugni. Uno dei due risponde anche di un terzo episodio, risalente al 4 febbraio 2022, sempre commesso nel grande parco pubblico cittadino. I pm minorili contestano loro i reati di rapina, lesioni e violenza privata. Per i primi due episodi è già stato condannato in primo grado l’unico maggiorenne del branco, un 19enne (3 anni di reclusione). Nelle motivazioni della sentenza che lo riguarda il giudice parlò di comportamenti finalizzati alla «affermazione dell’egemonia del gruppo» colpendo «minori indifesi» per qualche spicciolo o anche senza una precisa ragione, con il solo scopo di prevaricare. È la logica del «branco» che marca il territorio quella che avrebbe spinto quel gruppo di almeno otto giovanissimi (cinque mai identificati) ad aggredire brutalmente loro coetanei.

Il gruppo di adolescenti «di mero stampo bullistico» accerchiava le vittime, le minacciava con frasi come «questa zona è nostra», «da qui ve ne dovete andare», pretendeva denaro, anche pochi spiccioli, e i telefoni cellulari che gli adolescenti avevano in tasca e poi li aggrediva con calci e pugni. Nel primo episodio del 30 dicembre 2021 in otto avrebbero circondato un 15enne intervenuto in difesa di un coetaneo preso a schiaffi dal gruppo, colpendolo più volte con pugni fino a farlo cadere e continuando, una volta a terra, a dargli calci alla pancia e alla schiena.

Nel secondo episodio (9 gennaio 2022) in tre avrebbero costretto un 16enne ad allontanarsi dal parco dopo averlo minacciato, colpendolo con una testata al setto nasale. A uno dei due 16enni è contestato poi l’episodio del 4 febbraio 2022, durante il quale un 13enne sarebbe stato derubato del cellulare dopo essere stato picchiato per uno sguardo non gradito, costretto a inginocchiarsi per baciare le scarpe al suo aggressore, quindi colpito con un calcio allo sterno e con pugni al volto e sul petto.

Alla identificazione della baby gang i carabinieri arrivarono grazie all’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza del parco e alle dichiarazioni di diversi testimoni, tra i quali le stesse vittime, incrociate con le foto pubblicate sui profili social degli indagati. Uno dei minorenni imputati per quei pestaggi solo qualche mese dopo, a luglio, all’indomani del Bari Pride, avrebbe preso parte all’aggressione omofoba nei confronti di una coppia di ragazzi non binari di 23 e 19 anni, colpiti all’interno del parco Rossani, da insulti, monetine, cicche di sigarette e infine pietre.

IL PESTAGGIO NEL PARCO ROSSANI Il 3 luglio 2022 un «branco» composto da almeno dieci, forse venti, giovanissimi (la gran parte non identificata), aggredì la coppia non binaria di 19 e 23 anni. I due erano in città per festeggiare un compleanno con amici. Erano seduti a ridere e scherzare sul prato del parco quando sarebbero stati accerchiati e aggrediti. Lui colpito alla testa con una pietra e finito in ospedale dove gli hanno messo diversi punti di sutura, la compagna con contusioni alle gambe dovute ai calci.

Nell’imputazione per minacce, molestie e lesioni aggravate da «motivi abietti di mero stampo omofobo», i magistrati minorili riassumono la vicenda, a partire dagli insulti rivolti alla coppia, alludendo al loro aspetto e abbigliamento, «mentre lanciavano contro di loro cibo, cicche di sigarette accese e sassolini subito prima delle aggressioni al mero scopo provocatorio, minacciandoli di morte e colpendoli con calci e pugni». La ragazza sarebbe stata anche schiaffeggiata e tirata per capelli, il compagno con un grosso sasso lanciato contro la testa.

Le immediate indagini del Commissariato Carrassi, grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno confermato la dinamica del pestaggio, hanno consentito in poche settimane di identificare i tre adolescenti, nei cui confronti la Questura ha disposto anche sei mesi di «daspo urbano».

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