Il caso
Caso Bari, così il gip fermò le intercettazioni su Pisicchio: «Non sono necessarie»
L’inchiesta su Alfonsino e i sospetti sull’appalto di Aeroporti: «Non ci sono indizi». Lunedì il riesame: i fratelli finiti ai domiciliari chiedono la libertà
BARI - Le intercettazioni chieste dalla Procura di Bari sui telefoni dell’allora assessore Alfonsino Pisicchio si sono interrotte il 31 dicembre 2019, perché il gip Ilaria Casu - lo stesso giudice che ne ha disposto la custodia cautelare ai domiciliari - non ha concesso l’ulteriore proroga richiesta dal pm Claudio Pinto nei giorni in cui l’indagine portata avanti dalla Finanza si stava concentrando sulla possibile alterazione di un maxiappalto di Aeroporti di Puglia per la sicurezza informatica.
La vicenda è raccontata negli atti depositati a supporto della misura cautelare, in cui è ricostruita l’attenzione della Finanza per una gara da 13,4 milioni di Aeroporti cui stava partecipando la Bv Tech, società considerata vicina al fratello minore dell’allora assessore, Enzo Pisicchio (pure lui finito ai domiciliari).
È la stessa società che, ammessa ai finanziamenti Pia della Regione, secondo la Procura sarebbe riuscita ad ottenere l’anticipo di 8 milioni grazie a una fideiussione falsa procurata da Cosimo Napoletano, l’amico di Enzo Pisicchio finito in carcere.
Per approfondire la questione la Procura aveva messo sotto intercettazione sia Alfonsino sia l’allora vicepresidente di Aeroporti, Antonio Vasile (totalmente estraneo alle accuse)...