Il blitz
Pestaggio mafioso al pusher infedele e minacce dalle donne del clan: 8 arresti dopo aggressione a Santo Spirito
I carabinieri hanno portato in cella sette persone e una ai domiciliari per un'aggressione avvenuta nel quartiere, sotto il controllo degli Strisciuglio
BARI - Avrebbero organizzato una spedizione punitiva per vendicare il tradimento di un pusher, essersi cioè rifornito di droga da un narcotrafficante esterno al clan e aver poi spacciato nel territorio controllato dall’organizzazione mafiosa. I carabinieri hanno arrestato otto persone (sette in carcere e una donna ai domiciliari), alcuni dei quali ritenuti affiliati al clan Strisciuglio.
La vicenda risale a dicembre 2022 e nasce da un tentato agguato, nella tarda serata del 26 dicembre a Santo Spirito, sfumato perché il commando armato fu messo in fuga dai carabinieri. Quella sera uno dei presunti aggressori, il 40enne Aldo Brandi, fu fermato con una pistola. Due giorni dopo, sul lungomare Cristoforo Colombo di fronte al bar «Ghiaccio bollente», l’agguato andò a buon fine. In quattro, identificati in Brandi, Emanuele Lacalamita, 24 anni, Saverio Petriconi, 23 anni, e Giuseppe Sebastiano di 26 anni, «agendo con metodologia mafiosa» si legge negli atti, avrebbero sorpreso in strada la vittima e «ritenendolo meritevole di una punizione esemplare per aver acquistato stupefacente da spacciare da fornitori diversi» da quelli di riferimento del clan, causando così mancati introiti alle classe dell’organizzazione criminale e, quindi, «contravvenendo alle regole del monopolio territoriale delle attività di spaccio», lo avrebbero «percosso selvaggiamente» anche colpendolo con il calcio di una pistola, causandogli la lussazione delle vertebre lombari, fratture e un trauma cranico...
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