la sentenza

Bari, dieci anni a Fiorillo per il crac di Ferrovie Sud-Est

In tutto 5 condanne e 8 assoluzioni. L'ex numero uno della società pubblica dovrà risarcire anche la Regione

Il Tribunale di Bari ha condannato a 10 anni di reclusione Luigi Fiorillo, ex numero uno delle Ferrovie Sud Est, al termine del processo per la bancarotta fraudolenta da 230 milioni di euro che ha visto cinque condanne e 8 assoluzioni.

Le altre condanne: quattro anni per Francesco Paolo Angiulli, due anni a Nicola Di Cosola (pena sospesa), quattro anni per Angelo Schiano, quattro anni e sei mesi per Ferdinando Bitonte. Fiorillo (per il quale i pm avevano chiesto 12 anni) è stato dichiarato interdetto dai pubblici uffici e inabilitato per dieci anni agli uffici direttivi delle imprese. Il Tribunale ha dichiarato il “ne bis in idem” per le accuse relative ai treni d’oro a carico di Luigi Fiorillo, Nicola Alfonso e Carlo Beltramelli. Assolti per diversi capi di imputazione Angelo Schiano, Vito Antonio Prato, Carolina Neri, Carlo Beltramelli, Gianluca Neri, Fabrizio Romano Camilli, Sandro Simoncini, Gianluigi Cezza e Rita Giannuzzi. Disposte infine la confisca delle somme a carico dei condannati, che dovranno risarcire le parti civili tra cui Fse, il ministero delle Infrastrutture e la Regione cui sono state riconosciute provvisionali rispettivamente di un milione, 15mila e 20mila euro.

La Procura ha espresso "soddisfazione": "Il Tribunale ha riconosciuto la sussistenza del reato contestato di bancarotta fraudolenta così come formulato nella ipotesi accusatoria".

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