Sanità

Policlinico Bari, dopo il cambio del direttore l’ipotesi Montanaro come commissario

Massimiliano Scagliarini

La giunta regionale non ha scelto chi traghetterà il presidio verso il nuovo direttore generale, dopo che l’uscente Giovanni Migliore giovedì scorso è stato ufficialmente destinato all’Aress

BARI - La giunta regionale non ha scelto il commissario che traghetterà il Policlinico di Bari verso il nuovo direttore generale, dopo che l’uscente Giovanni Migliore giovedì scorso è stato ufficialmente destinato all’Aress. Come un allenatore prima della partita, il governatore Michele Emiliano tiene tutti sulla corda. Anche se in questo caso la mancata designazione lascia privo di guida il principale ospedale pugliese.

La decisione è stata rinviata senza un termine preciso. Questo significa che il Policlinico, in base alla legge, è affidato ad interim al direttore amministrativo Gianluca Capochiani. Migliore non si è ancora insediato nel suo nuovo incarico alla guida dell’Agenzia regionale sanitaria: fino ad allora l’Aress (dove il 7 è terminato l’incarico di Giovanni Gorgoni) sarà retta dal dirigente Ettore Attollini.

L’antefatto è la designazione, il 15 gennaio, di Migliore alla guida dell’Aress. La scorsa settimana un decreto presidenziale di Emiliano ha sancito la nomina formale del manager siciliano, che dalla serata di giovedì è dunque decaduto dalla guida del Policlinico. Di norma in casi simili la giunta provvede in contemporanea alla copertura dell’azienda sanitaria rimasta senza vertice, ma non è andata così. Ecco perché si attendeva che la decisione arrivasse nella riunione di giunta di ieri.

L’assessore alla Salute, Rocco Palese, e il capo dipartimento Vito Montanaro hanno sottoposto a Emiliano tutte le opzioni disponibili. Ma la scelta del governatore non è facile, soprattutto per un problema di tempi. Al Policlinico sembrerebbe destinato Antonio Sanguedolce, oggi direttore generale della Asl di Bari. Ma procedere oggi con lo spostamento (nominando Sanguedolce commissario, in attesa di concludere la procedura di valutazione dei cv) significherebbe sguarnire la più grande azienda sanitaria della Puglia, consegnandola a sua volta a un commissario a cavallo delle elezioni amministrative. Il nome del nuovo direttore generale della Asl non è stato ancora deciso, motivo per cui ci sono spinte e controspinte non del tutto avulse dalla politica e dagli stessi attori del centrosinistra. Ecco perché, probabilmente, Emiliano si muove con cautela.

La possibile soluzione starebbe in un commissario di transizione, che gestisca il Policlinico per i due-tre mesi necessari a portare avanti la selezione. L’ipotesi potrebbe essere di nominare commissario proprio Montanaro, esattamente come fatto alcuni anni fa (per quanto per una situazione diversa) con il suo predecessore Ruscitti. In questo modo la nomina formale del direttore generale slitterebbe all’estate, e dunque per la Asl si potrebbe arrivare a luglio, cioè oltre le comunali.

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