la polemica

«Bari seconda squadra del Napoli», De Laurentiis fa infuriare i tifosi. Decaro: chieda scusa alla città

L'imprenditore cinematografico in conferenza stampa: in Puglia cresciamo i calciatori da portare in azzurro. L'ira di sindaco e assessore

Bari è la seconda squadra del Napoli, dove sono stati «tirati fuori» i gioielli «di proprietà del Napoli» per portarli nella società partenopea. Hanno scatenato un putiferio le parole di Aurelio De Laurentiis, presidente dei biancazzurri campioni d'Italia, in una conferenza stampa tenuta nel quartier generale di Soccavo. Ma l'eco delle sue parole ha scatenato l'ira dei tifosi del Bari, al punto che persino il sindaco Antonio Decaro ha chiesto all'imprenditore del cinema di fare marcia indietro: «Abbiamo una storia e una dignità che non possono essere vilipese in questo modo - l'affondo del sindaco -. Da primo cittadino e da tifoso, chiedo ad Aurelio De Laurentiis di scusarsi al più presto con tutti i baresi per questa uscita a dir poco infelice, che ferisce la nostra passione e la nostra identità».
«Molti - queste le parole di De Laurentiis in conferenza stampa - ci hanno accusato di non investire nei giovani, di non aver fatto il vivaio del Napoli ma questo non è vero. Avere una seconda squadra come il Bari e portarla dal fallimento sino alla soglia della serie A e tirar fuori i vari Cheddira e Folorunsho, giocatori che sono di proprietà del Napoli, fa capire che siamo sul pezzo». Parole che piombano sull'ambiente sportivo a nemmeno 48 ore dall'arrivo del nuovo allenatore del Bari, Beppe Iachini, salutato con favore dai social dopo che però le varie ipotesi alternative avevano creato malumore.
Decaro ha risposto ad Aurelio De Laurentiis (padre di Luigi, presidente del Bari) con un post su Facebook. «Tra i doveri di chi detiene il titolo sportivo - ha scritto Decaro - non c’è solo quello di mantenere in ordine i conti. C’è quello, forse più importante, di rappresentare i colori di una intera città, di portare rispetto a chi ogni settimana paga il biglietto, sostiene lunghi viaggi per le trasferte o anche semplicemente soffre e gioisce davanti alla tv. Per questo trovo le parole di Aurelio De Laurentiis, che definisce il Bari come una seconda squadra del Napoli, offensive nei confronti dell’intera comunità di tifosi baresi. Con tutto il dovuto rispetto per il Napoli, non siamo la seconda squadra di nessuno».

Sulla stessa linea anche l'assessore comunale allo Sport, Pietro Petruzzelli: «Le dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis sono inopportune, di cattivo gusto e mancano di rispetto all'intera tifoseria barese. Ho dovuto ascoltare e riascoltare quanto ha dichiarato per metabolizzare i concetti espressi dal presidente del Napoli perché ero incredulo, non riuscivo a credere alle mie orecchie. Lo ripeto: non si possono accettare comportamenti del genere né i toni utilizzati, tanto più se rivolti alla settima tifoseria d'Italia. Ciò che mi auguro ora è che De Laurentiis ammetta l'errore e chieda scusa all'intera città e ai suoi tifosi».
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