Verso il voto

«Caro futuro sindaco, lavoriamo insieme per il bene di Bari»

rita schena

I sindacati indicano quelle che a loro avviso dovrebbero essere le priorità per chi indosserà la fascia di primo cittadino

BARI - Caro futuro sindaco..., nel periodo più classico di letterine e desideri da appendere sotto l’albero, i rappresentanti di sindacati e imprenditori formulano i loro sogni e consigli nei confronti del sindaco che verrà, componendo una sorta di scenario di come sperano possa diventare Bari nel prossimo futuro.

«Io spero sinceramente che chiunque sarà eletto possa continuare nel binario già tracciato dall'amministrazione uscente – si augura Domenico Ficco segretario generale Cgil Bari -. Ci sono tanti progetti da completare: dalla rigenerazione urbana, al recupero del legame di Bari con il suo mare, il massimo sostegno a tutte le politiche di inclusione sociale, riscoperta delle tradizioni culturali e soprattutto la ricucitura delle periferie, in modo che non si sentano più isolate dal resto del contesto urbano. Che non si decida di cancellare quanto di buono è già stato fatto, sarebbe sbagliato e controproducente. E' stato fatto tanto, non si deve sfilare la notte quanto fatto di giorno. E poi c'è sicuramente una emergenza che non si può nascondere: la crisi morde le famiglie e il rischio di una deriva verso l'illegalità, da parte di chi non trova altro per sostenersi, c'è. Bisogna stare molto attenti. La battaglia contro la criminalità non deve mai trovare la guardia abbassata. Non ci dimentichiamo che la mala è tra le industrie che possono sempre contare su denaro contante e disponibilità. I nostri giovani o chi è costretto in uno stato di forte bisogno, potrebbero trovare quelle risposte che altrove non ci sono».

Un complessivo giudizio positivo per l'amministrazione uscente, con uno sprone da parte del segretario Ficco nel saper continuare nel solco. «L'invito ulteriore che rivolgerei al prossimo sindaco riguarda anche il ruolo di Bari come città universitaria. Serve una grande attenzione in merito. Gli studenti sono una risorsa importante ma servono servizi dedicati come alloggi, trasporti, mense. Si deve fare di più. Infine tendo una mano a chiunque esca dalle urne: ragioniamo insieme su quale percorso formulare per le aziende partecipate come Amiu o Amtab. Ci sono problemi, è bene intervenire prima che si crei anche la crisi occupazionale».

«Siamo tutti consapevoli dell'importanza di affrontare le sfide cruciali che il nostro comune attualmente sta già trattando - commenta Giuseppe Boccuzzi segretario generale Cisl Bari, presentando la sua lista al prossimo sindaco -. La nostra comunità è alle prese con gravi problemi di occupazione, soprattutto femminile e giovanile, sviluppo economico che produce purtroppo diffuso precariato a vantaggio di accumulazione di ricchezze nelle mani di pochi, disagio sociale, mancanza di alloggi popolari e sicurezza sul territorio. Per garantire un futuro prospero e inclusivo, è fondamentale affrontare questi problemi con decisione e impegno. In merito all'occupazione e allo sviluppo economico, è importante che si elabori un piano strategico che promuova la crescita delle imprese locali, incoraggi investimenti e crei nuove opportunità di lavoro. Inoltre, sarebbe auspicabile implementare programmi di formazione professionale per migliorare le competenze della nostra forza lavoro. Per quanto riguarda il disagio sociale, sollecitiamo la costruzione di più iniziative mirate a sostenere i cittadini più vulnerabili, promuovendo servizi sociali accessibili e programmi di supporto psicologico. La carenza di alloggi popolari è un problema urgente e quindi chiediamo un impegno per sviluppare nuovi progetti abitativi a basso costo e migliorare l'accesso al credito per i cittadini, penso ai tanti giovani, che desiderano acquistare la loro prima casa».

Tante le emergenze da non trascurare secondo Boccuzzi che conclude: «Per garantire la sicurezza sul territorio, infine, suggeriamo di potenziare la collaborazione tra forze dell'ordine, amministrazione locale e comunità, garantendo strategie di prevenzione e monitoraggio più efficaci».

«Diciamo che siamo molto curiosi di sapere chi sarà il prossimo sindaco di Bari – ride Gianni Ricci segretario generale Uil Bari e Puglia -, per il resto c'è sicuramente da organizzare meglio la zona industriale cittadina. Oltre ai proclami sulle tante imprese pronte ad insediarsi, è sotto gli occhi di tutti la sfaldatura che c'è con il resto della città. Bisogna lavorare bene con i fondi del Pnrr per riuscire ad avviare quella economia virtuosa che possa permettere la ricucitura del tessuto sociale che oggi la crisi sta indebolendo. Auguro al prossimo sindaco di riuscire a conquistare i baresi con lo stesso carisma di Decaro. E' importante per lavorare bene. Poi per il Pnrr che il futuro sindaco vigili sul rispetto della clausola del 30% per l'occupazione di giovani e donne, significa iniziare a colmare parte di quelle povertà che si stanno invece allargando. Siamo pronti a interloquire. Solo collaborando insieme si può costruire una soluzione praticabile che porti al miglioramento sociale. Ce n'è bisogno».

«Al nuovo sindaco chiediamo più investimenti per le infrastrutture – dice Antonio Caprio segretario generale Ugl Bari -. Impensabile che la famosa “camionale”, che dovrebbe collegare la zona industriale con il porto, ancora sia solo su carta. La zona industriale da 15 anni è di fatto una landa abbandonata. Viene ripetuto che ci sono tante aziende pronte a investire, ma ancora nessuno le ha viste e non si sa bene chi sono e cosa vengono a fare. E soprattutto noi cosa offriamo loro visto lo stato penoso delle infrastrutture? Al nuovo sindaco chiediamo un maggior impegno in tal senso. E' la zona industriale la sfida da vincere per garantire lavoro. E dare incentivi alle imprese, magari mettendo in cantiere un termovalorizzatore che possa garantire energia a costo zero per chi si insedia. E' inutile illuderci le sole energie rinnovabili non possono sostenere la richiesta delle imprese. Aver trasformato Bari in una città turistica non è sufficiente, il turismo è una economia a flussi transitori e soprattutto che non garantisce contratti stabili. Solo le industrie in un insediamento produttivo competitivo possono garantire una economia solida, occupazione che possa dare ai lavoratori quel futuro che permette poi di mettere radici e costruire».

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