serie b

Calcio Bari, il tecnico Marino: «Ora serve continuità con lo Spezia»

Davide Lattanzi

Biancorossi questa sera sul campo dei liguri, una delle grandi delusioni di questo girone di andata

BARI - «Abbiamo davvero bisogno di continuità». Pasquale Marino presenta così la trasferta che stasera alle 20,30 vedrà il Bari impegnato a La Spezia. Un match che inevitabilmente dirà molto sul momento dei biancorossi, capaci di rialzarsi con la vittoria sul Sudtirol dopo due ko di fila, ma ancora piuttosto indecifrabili sul piano del gioco e dei concetti chiesti dal tecnico siciliano.
La volata di Natale entra nel vivo: tre turni separano dalla sosta di fine anno e i Galletti sarebbero ancora in tempo per agganciare il treno dei playoff e prenotare un girone di ritorno a marce più alte. Basti pensare che, malgrado i malinconici riferimenti allo scorso anno, la squadra attuale potrebbe addirittura emulare lo score accumulato nel girone d’andata da quella del 2022-23 se centrasse il percorso netto nelle prossime tre giornate.

Pugliesi e liguri hanno una nefasta data in comune: l’11 giugno 2023. In quel giorno, lo Spezia ha perso lo spareggio per la permanenza in serie A con il Verona, il Bari la finalissima playoff promozione contro il Cagliari. Un trauma che probabilmente ha accompagnato le due formazioni nell’attuale stagione: risultati al di sotto delle aspettative, cambi di allenatore (da Mignani a Marino i biancorossi, da Alvini a D’Angelo i bianconeri), la ricerca di un’identità non ancora trovata. E soprattutto, la necessità di accelerare il passo: lo Spezia si trova addirittura in zona retrocessione diretta, Di Cesare e compagni in un limbo che li vede quattro lunghezze lontani dai playoff, con cinque punti di margine sui playout.

«Affronteremo una compagine in ripresa, con un organico importante per la categoria»

«Tutte le partite sono importanti, ma in effetti questa riveste un significato particolare», analizza Marino. «Il match di Lecco avrebbe avuto valore doppio perché avremmo staccato una compagine della zona bassa e magari ci saremmo tolti qualche brutto pensiero. Ma poi abbiamo battuto il Sudtirol, perciò adesso voglio davvero capire se la squadra riesca a mantenere il filo del discorso. Affronteremo una compagine in ripresa, con un organico importante per la categoria. Servirà una partita di grande qualità, con uno spiccato spirito di sacrificio. Occorre un Bari che si avvicini a quello del secondo tempo di sabato scorso: in quel caso, dopo una prima frazione in netta difficoltà conclusa con i meritati fischi del pubblico, i ragazzi sono stati capaci di estrarre una reazione che mi è piaciuta sul piano caratteriale ancor prima dell’aspetto del gioco. Sotto il profilo della prestazione, invece, non possiamo sbagliare due fondamentali in particolare: l’attenzione sulle coperture preventive e la precisione nel palleggio. Si tratta di situazioni che non stiamo curando con la dovuta attenzione e spesso ci costano caro. Ad ogni modo, dopo un successo si lavora meglio: vedo i presupposti per disputare un incontro di livello. Si scontrano due squadre deluse, ma siamo in una fase in cui non manca il tempo per cambiare passo».

Tanti ex di turno

Il mister di Marsala sarà uno dei tanti ex di turno, come Bellomo, Morachioli e Acampora che sta attraversando un periodo davvero opaco. «A La Spezia fummo protagonisti di buon percorso: disputammo un campionato nel complesso soddisfacente», afferma Marino. «Era appena tornato Guido Angelozzi e rinnovò la squadra per avviare un progetto ambizioso. Passammo un periodo difficile perché eravamo in tensione sul caso Okereke, correndo il rischio di subire una pesante penalizzazione riguardante presunte irregolarità sul tesseramento del nostro attaccante. Eppure, ci qualificammo ai playoff e uscimmo per mano del Cittadella in un match piuttosto beffardo. Mi sarebbe piaciuto restare: andai via solo perché dovevo tornare in Sicilia per stare vicino a mia moglie che aveva subito un grave lutto. Ma conservo un bel ricordo di quella esperienza. Acampora? Le sue qualità si discutono: forse ora non è al top della condizione fisica e psicologica, ma il nostro dovere è aspettarlo. Ha tutte le possibilità di tornare ad esprimere le sue qualità. Ora non è il momento di guardare troppo avanti: navighiamo a vista, ci adattiamo anche sul piano tattico in base agli uomini di cui disponiamo. Pertanto, il sistema di gioco deve essere dinamico e può sempre essere adattato in corsa. Non è ancora il momento di pensare al mercato di gennaio. La campagna trasferimenti invernale è complicata: perciò, mi tengo volentieri i ragazzi che ho e che si impegnano con tutte le forze per invertire la rotta. E’ imprescindibile valutare il presente: devo aiutare tutti a superare i momenti di difficoltà: parlare di quello che può accadere tra un mese è prematuro».

Non si arresta l’emergenza in attacco: senza Diaw, Sibilli e Menez, bisognerà inventarsi altre soluzioni. «Menez - spiega Marino - sta seguendo un percorso di recupero: è inutile rischiarlo, è tra quelli che quando rientreranno non devono più uscire. Edjouma è in crescita: deve prendere fiducia, ma negli ultimi metri ha buoni tempi di inserimento, rispetto a prima è un altro giocatore. Guardo anche Ahmetaj: pur essendo giovane, è più maturo di Akpa-Chukwu e mi ha fatto una buona impressione. Se ci fosse bisogno, conto su di lui».

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