Criminalità

Bari, furto nella gioielleria, presa la Margot del quartiere Libertà

isabella maselli

Il colpo risale al 17 agosto. Indagine lampo; la presunta ladra è stata immortalata dalle telecamere di videosorveglianza

BARI - Nel quartiere la chiamano «Margot», come la compagna del famoso ladro di gioielli Arsenio Lupin. La «Margot» di cui parliamo, però, non vive a Marsiglia bensì al Libertà, ha 36 anni e nel curriculum furti con destrezza e rapine fin da quando era ragazzina, al fianco di un noto pregiudicato di cui era amante.

La donna è da ieri agli arresti domiciliari per il furto del 17 agosto scorso nella gioielleria Pesce di via Manzoni: 50 collane in oro del valore di 45mila euro, sottratte sotto gli occhi della commessa con un trucco: coprire il panno contenente gli oggetti preziosi con un foglio di carta mentre parlava con la commessa e poi portarlo via senza che questa se ne accorgesse.

La vicenda risale alla mattina del 17 agosto, poco dopo mezzogiorno. La donna, con grandi occhiali da sole e un foulard a coprirle capo e parte del volto, era entrata nel negozio «Patrizia Pesce Gioielleria» chiedendo informazioni su alcuni gioielli, un anello che era in vetrina e una collana da uomo. Una collaboratrice aveva preso l’anello dalla vetrina e poi mostrato alla cliente le collane da uomo, custodite in un panno. Ne avrebbe scelta una, chiedendo che le mettessero da parte l’anello e quella collanina, lasciando un nome, Aisha, e un acconto di 100 euro. A quel punto avrebbe anche tirato fuori dalla borsa un blocchetto di fogli, poggiandolo sul panno con all’interno le altre collane da uomo e chiedendo di scrivere il peso dei gioielli selezionati. Quindi era andata via. L’amara scoperta del furto subito è stata fatta solo ore dopo, quando rivedendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza dell’attività, hanno scoperto quello che era accaduto: la signora entrata la mattina in gioielleria avrebbe nascosto il panno sotto i fogli riuscendo così a portarlo via senza essere vista (ma le telecamere hanno immortalato la scena).

Subito è stata formalizzata la denuncia, i carabinieri sono arrivati sul posto, hanno raccolto il racconto dei testimoni e poi acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza, interne e anche esterne.

Ad incastrare la presunta ladra sono state le indagini dei militari grazie alla dritta di una fonte confidenziale che, qualche giorno dopo, ha riferito agli investigatori che l’autrice del furto era la 36enne, nota nel quartiere per il suo passato da ladra e, per questo, soprannominata «Margot».

I carabinieri hanno comparato le immagini immortalate dalle telecamere con la foto della donna rilevando «importanti convergenze» su labbra, zigomi e guance. Poi la 36enne è stata anche riconosciuta in foto dalla commessa. Analizzando il suo casellario giudiziario, gli inquirenti hanno accertato il suo lungo passato di colpi messi a segno: il primo da minorenne, nel 2003, quando aveva solo 16 anni. Poi nel 2008 ha patteggiato una pena per furto con scasso e ha numerosi altri procedimenti pendenti per truffa e almeno sei tra furti e rapine commessi tra il 2018 e il 2023, l’ultimo qualche giorno prima del colpo alla gioielleria Pesce.

Nel giro di qualche giorno i militari hanno messo nero su bianco gli esiti delle loro indagini e il pm Giuseppe Dentamaro ha chiesto o ottenuto l’arresto. Lunedì la 36enne comparirà dinanzi al gip per l’interrogatorio di garanzia. Le indagini dei carabinieri però continuano perché non è escluso che la donna avesse due complici, due noti pregiudicati del quartiere che erano entrati nella gioielleria due minuti prima dell’ingresso dell’autrice del furto, forse con l’obiettivo di fare un sopralluogo e di creare un diversivo.

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