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Bari, la consegna della Terrazza dell’ex Mercato del pesce slitta alla primavera ‘24
«Opere da completare anche al primo piano. In affidamento lavori per 1,4 milioni» Un anno fa il «taglio del nastro»
BARI - «L’ultimo contenitore culturale che stiamo restituendo alla città». Era il 27 settembre dello scorso anno e il sindaco di Bari, Antonio Decaro, definiva così l’ex Mercato del pesce in piazza del Ferrarese, a Bari. Dichiarazioni accompagnate dal taglio del nastro, che inaugurava ufficialmente il piano terra dello storico edificio, eretto nel 1837 e disegnato dall’architetto Giuseppe Gimma. Nacque come luogo adibito alla vendita del pescato; fu in seguito ampliato e soprelevato, fino a raggiungere l’aspetto attuale.
E oggi è quasi pronto per essere inglobato nell’ambizioso Polo delle Arti contemporanee, di cui faranno parte anche lo Spazio Murat e il Teatro Margherita, prossimo al restauro. Un terzetto di gioielli architettonici destinato a svariate attività, figlio di un accordo siglato nel febbraio 2015 da Comune di Bari, Regione Puglia e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (ex MiBACT, oggi MiC).
Il progetto di recupero dell’ex Mercato del pesce è stato finanziato dal Ministero della Cultura per oltre 5milioni e, dopo sette anni di lavori, nel 2022 il piano terra è stato riconsegnato all’Amministrazione comunale.
Adesso si intende adibirlo ad attività mercatali per la vendita dei prodotti culinari ed enogastronomici tipici del territorio. Per farlo occorrerà attendere l’affidamento attraverso un bando sul quale il Comune è al lavoro. Il piano terra, infatti, è già pronto per ospitare i banchi della vendita: postazioni con affaccio sulla piazza e sul lungomare per rinsaldare quell’antico rapporto tra operatori commerciali e baresi. Poi, in un locale ubicato sullo stesso livello, sarà installata una cucina per la preparazione e la somministrazione di alcuni piatti. Durante i lavori in quest’ala dell’edificio erano emersi l’antica banchina del porto, munita di bitte d’attracco, e il sistema dei sottoservizi di canalizzazione delle acque reflue mercatali verso il mare. Evidenze archeologiche che hanno imposto una variante al progetto iniziale, per far sì che i ritrovamenti fossero adeguatamente valorizzati. L’area archeologica è ora delimitata da un cordolo in pietra calcarea e una passerella per poter attraversale lo scavo.
Salendo qualche gradino e raggiungendo il livello ammezzato - un tempo sede di archivio e deposito -, si potrà accedere a una caffetteria e agli uffici del Polo delle Arti contemporanee. Procedendo per qualche altro scalino, si arriva al primo piano. Qui è stata ricavata una galleria di 30 metri, destinata a spazio espositivo e a laboratori artistici, illuminata dall’alto. Inoltre, sono state realizzate anche otto residenze per ospitare gli artisti, provviste di servizi.
Sulla terrazza, che offre uno scenario unico suggestivo della città, sarà realizzato un giardino fruibile al pubblico - un roof garden -, in cui saranno organizzati eventi di svariato genere.
La struttura, però, non è stata completata. Per quanto riguarda i due piani superiori mancano ancora alcuni interventi, per i quali è stato predisposto un ulteriore finanziamento di 1,4milioni di euro. Ad appaltare i lavori sarà il Ministero alla Cultura, come ha spiegato a La Gazzetta l’architetto Maria Piccarreta, segretario regionale del Mic per la Puglia.
«È in corso un affidamento per il completamento di alcune opere del primo piano, che non si erano potute eseguire con l’altro finanziamento - ha dichiarato Piccarreta - Sono in corso le fasi della verifica del progetto propedeutiche all’appalto». Come preannunciato dall’architetto, la conclusione di quest’ultimo lotto di lavori è prevista per «la prossima primavera».