Curiosità

Bari, in municipio oggetti smarriti e mai rivendicati: un'asta per liquidarli?

Francesco Petruzzelli

In assenza di richieste, sono stati acquisiti al patrimonio comunale. Ci sono bici, I-phone, orecchini computer, pochi dollari e 216,88 euro

BARI - Nel calderone – anzi, nelle casse – è persino finita la bellezza di 216 euro e 88 centesimi. Poca roba per un ente locale. Ma pazienza. Magari la somma sarà utilizzata per l’acquisto di qualche dono istituzionale o semplicemente per comprare qualche risma (la carta da fotocopie non è mai abbastanza). E tra gli euro compare anche una manciata di dollari, a dimostrazione che qualche americano, ma non è una novità, è passato da queste parti tra le strade della città o seduto su qualche panchina.

SBADATI - Chiamateli «sbadati», «smemorati» o semplicemente «sfortunati»” quelli che a Bari hanno smarrito qualcosa. Oggetti, documenti, portafogli, mazzi di chiavi, borse e occhiali rinvenuti per caso da zelanti e onesti cittadini, pronti a non intascarsi il bottino ma a consegnarlo alle forze dell’ordine o a depositarlo negli uffici comunali come prevede la legge e il codice civile.

TEMPO SCADUTO - Gli uffici comunali dell’Economia hanno decretato l’acquisizione al patrimonio di tutti gli oggetti rinvenuti tra marzo del 2021 e marzo del 2022 e per i quali, entro i termini della giacenza, non sono pervenute richieste di restituzione né da parte dei legittimi proprietari né da parte dei soggetti rinvenitori.

In pratica una lista di oggetti vari per i quali nessuno si è fatto vivo per la restituzione e che per legge diventano quindi parte integrante del patrimonio comunale. E cosa ci sarà mai in questo mercatino dell’usato e della dimenticanza?

BICI E  I-PHONE - Al primo posto svettano i classici e gettonatissimi mazzi di chiavi e i documenti, ma ci sono anche recuperi insoliti tipo le due biciclette, una a pedalata assistita e l’altra in formato mountain bike. Quasi un miracolo in una città dove, talvolta, anche le bici finiscono nel mirino dei ladri. E poi come sempre non mancano gli smartphone e gli I-phone, gli I-pad, i tablet e anche un pc portatile e qualche oggetto in oro.

Nella cassaforte del Comune entrerà ad esempio un orecchino a cerchio in metallo dorato, ma non la veretta in pietre bianche in metallo bianco restituita al rinvenitore. Cioè a colui o a colei che ha recuperato l’oggetto, l’ha consegnato al Comune e l’ha poi fatto proprio non essendosi presentato, nei termini previsti, il legittimo proprietario. Insomma, oggetti e ancora oggetti che vanno ad affollare gli scaffali degli uffici comunali e della sezione «oggetti smarriti» e che talvolta vengono messi all’asta in una seduta pubblica.

Una decina di anni fa ne fu organizzata una a ridosso dell’Epifania e una signora riuscì a trovare un anello che era appartenuto alla madre. Chissà che per le prossime festività l’amministrazione uscente non decida di organizzare una nuova asta all’insegna del «fuori tutto» di fine mandato.

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