Le dichiarazioni

Minori migranti, sbarchi continui. Assessore al Welfare Bari: «Non sappiamo più dove ospitarli»

Isabella Maselli

il piano di accoglienza: le strutture sono ormai al collasso

BARI - È emergenza sulle strutture di accoglienza per i migranti minorenni non accompagnati. A lanciare l’allarme è l’assessora comunale al Welfare Francesca Bottalico. «Chiedo con tutta la mia forza a tutte le istituzioni pubbliche, al mondo ecclesiale, ai privati di mettere a disposizione, offrire immobili nell'ambito delle progettualità sociali comunali e prefettizie. Sul sito della prefettura - ricorda l’assessora - è sempre attiva la possibilità di offrire disponibilità di immobili». Un allarme che in occasione dei recenti sbarchi aveva lanciato la stessa prefetta, Antonella Bellomo, evidenziando la carenza - non solo per i minori - di strutture di accoglienza.

L’emergenza è nei numeri. A Bari attualmente l’assessorato al Welfare ha in carico 136 minori stranieri. Ieri notte ne sono arrivati altri 28 e 5 di questi sono stati accolti dal Comune di Bari. I restanti 23 sono stati distribuiti in altre strutture della provincia. Ieri mattina la prefetta ha convocato nel palazzo del Governo tutti i sindaci dell’area metropolitana proprio per stabilire la suddivisione dell’accoglienza alla luce dell’emergenza.

«I dati del Viminale aggiornati al 28 luglio - dice Bottalico - ci raccontano che quasi novantamila esseri umani sono approdati vivi sulle coste italiane dall’inizio dell’anno, mai così numerosi negli ultimi sette anni, praticamente raddoppiati rispetto ad un anno fa. Conosciamo le storie di chi decide di abbandonare la propria terra ed i propri affetti: storie di dolore, sofferenze, violenze, fame, schiavitù. Storie di chi nasce e cresce in parti del mondo in cui non sono riconosciuti i diritti fondamentali, dove si è più fragili rispetto gli impatti dei cambiamenti climatici. In questo mare di dolore, esiste una bolla fragile e preziosa, di cui prendersi cura con la massima attenzione e delicatezza, rappresentata dai minori non accompagnati, bambini cresciuti troppo in fretta a cui dobbiamo dare serenità, dobbiamo realizzare la speranza dei genitori che li hanno lasciati partire, che probabilmente non rivedranno mai più nella loro vita, ma è il prezzo che consapevolmente hanno deciso di pagare pur di garantire loro un futuro migliore: noi abbiamo il dovere di garantire questo, dobbiamo completare ciò che i genitori hanno iniziato, dobbiamo essere la famiglia di queste bambine e bambini, dei ragazzi che giungono da noi. Dobbiamo curare chi arriva da noi in precarie condizioni di salute».

L’assessora spiega che «i minori non accompagnati così come i soggetti ospedalizzati, appena giungono a Bari vengono presi in carico dal Comune, dal mio assessorato in modo particolare. Abbiamo sempre trovato a tutti un luogo in cui vivere nelle migliori condizioni possibili. La nostra amministrazione è all’avanguardia nelle politiche di welfare, è questo è un merito di tutta l’amministrazione, degli uffici, del mondo associativo e di tanti volontari che ogni giorno donano cuore e tempo per aiutare il prossimo. Ma la situazione oggi sta diventando insostenibile. Dobbiamo trovare un tetto per questi ragazzi, insieme ai ragazzi baresi abbandonati, vittime di violenza e o con genitori non in grado di prendersene cura».

«Abbiamo bisogno di strutture di accoglienza, di risorse economiche immediate per garantire il soddisfacimento dei bisogni primari delle persone e le spese di gestione delle associazioni che ci supportano in questo battaglia. Serve lo Stato, - incalza l’assessora - perché sappiamo che laddove lo Stato è assente ci sono altre entità che provano a sostituirlo garantendo solo sofferenza ed illegalità, per tutti. Servono nuovi centri governativi di primissima accoglienza, un adeguamento della capacità della Rete SAI, risorse adeguate e umane per prendersi cura della vulnerabilità, una urgente e immediata autorizzazione all'ampliamento della disponibilità delle strutture autorizzate che coinvolga le Regione, che sul tema ha competenze significative».

«Da questa parte del mondo - conclude Bottalico - siamo in debito con chi bussa ai nostri mari, dobbiamo prenderci cura delle nuove generazioni, saranno loro a governare il mondo un domani, dobbiamo donare loro amore se vogliamo riceverne altrettanto in futuro. Che tutte le istituzioni si uniscano in questa preghiera di accoglienza».

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