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All’asta lo yacht da sogno degli oligarchi fan di Bari

Marisa Ingrosso

Confiscato da Antigua e Barbuda. Andrey Guryev: lo usiamo dal 2014

BARI - Ora che l’«Alfa Nero», tra i più iconici yacht al mondo, è stato confiscato dallo Stato di Antigua e Barbuda e messo all’asta come fosse il gommone d’un contrabbandiere di “bionde”, la storia dei Guryev e dell’imbarcazione da sogno fa pensare all’Inferno di Dante e al folgorante passo del Canto V che recita «Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria». Infatti, fino al 24 febbraio 2022 Andrey e Andrey - padre e figlio omonimi - sbarcavano in Italia e in special modo a Bari, in onore di San Nicola, circonfusi di quattrini, potere e ammirazione, stima. Venivano considerati e pubblicamente additati come «benefattori», «mecenati».

Secondo la stampa americana, Andrey padre (nato nel 1959), fu scelto dall’ex miliardario Mikhail Khodorkovsky come vicedirettore presso la holding finanziaria Menatep Group. Come è noto, Khodorkovsky poi divenne uno dei principali oppositori del presidente russo Vladimir Putin e, da essere l’uomo più ricco di Russia, è stato rinchiuso per dieci anni in un campo di lavoro e ora è in esilio. Guryev senior invece ha fatto fortuna e nel 2011 ha preso il controllo della PhosAgro, il colosso dei fertilizzanti che era di Khodorovsky.

Poi? «Ogni maggio i Guryev erano a Bari», ricorda una fonte qualificata. Vicinissimi al Patriarcato di Mosca e al patriarca Kirill - come riportammo su queste pagine con articoli firmati dal collega Armando Fizzarotti - per raggiungere la sacra cripta del capoluogo pugliese mettevano a disposizione dei Metropoliti (come Juvenalij di Krutizk e Kolomenskoe) il loro jet privato e finanziavano fino a 4 charter per i pellegrini russi.

Dal 2014 - stando quanto affermato dai legali di Guryev - guardavano il mondo dal ponte da 100.000.000 di dollari dell’«Alfa Nero». Si tratta di un megayacht di 82 metri consegnato da Oceanco al suo primo armatore nel 2007. Linee esterne firmate da Nuvolari Lenard e interni da Alberto Pinto, può accogliere - si legge nel sito di Oceanco - 12 ospiti in sei suite, oltre a 28 persone di equipaggio ed è dotato di piscina e di un eliporto sul ponte di poppa.

Con l’invasione dell’Ucraina, le sanzioni di Washington e Londra hanno colpito anche i Guryev. Per gli Usa il padre era proprietario dell’«Alfa Nero» ed esso era ormeggiato ad Antigua, paradiso tra l’Atlantico e i Caraibi. I legali degli oligarchi - riporta il Guardian - hanno però chiarito che loro usavano la nave dal 2014 ma che non era di loro proprietà. Sia come sia, all’atto del sequestro, a bordo è salita anche l’Fbi.

Dopo un anno, di tira e molla, mercoledì lo Stato di Antigua e Barbuda ha perfezionato la confisca e (riporta l’Antigua observer) attesi invano i 10 giorni concessi al proprietario perché lo reclamasse, ha messo all’asta lo yacht che, a questo punto, è di padrone ignoto... Pare ci siano già compratori pronti a sborsare circa 80 milioni di euro ma anche i loro nomi sono avvolti nell’ombra.

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