Serie B
Il Bari senza paura, ora vai e divertiti: l'obiettivo è l'Ascoli
Mignani: «Non esiste dopodomani senza domani. Ai ragazzi dico soltanto che bisogna fare punti»
BARI - «Non esiste dopodomani senza domani: l’obiettivo è esclusivamente l’Ascoli. E ai ragazzi dico soltanto che bisogna fare punti». Non ci casca, Michele Mignani. La zona promozione diretta lontana un solo punto, l’opportunità di mettere i playoff in cassaforte grazie al cospicuo vantaggio sulla nona posizione, una città intera che spinge per coltivare un sogno: la trasferta di oggi ad Ascoli potrebbe schiudere orizzonti ancora più rosei per il Bari. Ma l’allenatore dei Galletti non intende mutare la filosofia che fino ad ora ha portato risultati al di là di ogni più rosea previsione.
«Ogni risultato futuro - spiega il tecnico ligure - passa inevitabilmente da quanto realizziamo adesso. Non ha senso parlare di qualcosa che ancora non ha forma, né sappiamo quale tipo di scenario si configurerà. Pensare agli altri, fare confronti o, peggio ancora calcoli, è un inutile spreco di energie. Badiamo a noi, a cercare il massimo in ogni circostanza. Che cosa prova la proprietà in questo frangente? Sento il presidente prima e dopo ogni partita, non sempre può esserci vicino per impegni lavorativi, ma è felice del momento che stiamo vivendo». E allora, mirino sul viaggio in terra marchigiana e sulla squadra che all’andata spezzò la serie utile dei Galletti che, un girone fa, li affrontarono forti di otto risultati utili di fila e provvisoriamente primi con 18 punti. Un bottino che, con un eventuale successo, sarebbe addirittura superato di una lunghezza negli stessi turni del ritorno.
«All’andata incassammo contro l’Ascoli la prima sconfitta del campionato - analizza Mignani - in un match che certo non distinse per una nostra brillante prestazione, ma nemmeno per eccessivi demeriti. Inutile, tuttavia, spendersi in confronti. Le squadre sono in parte cambiate, gli avversari sono anche passati ad un’altra guida tecnica. I bianconeri sono in fiducia, in serie utile da quattro turni, nei quali non hanno mai subito reti. È una squadra particolarmente calibrata per il campionato cadetto. Dobbiamo rispettarli al massimo, ma al contempo mantenere la sicurezza che con una prestazione all’altezza si può ottenere il risultato. Difficile stabilire che tipo di incontro possa svilupparsi: d’ora in avanti, i punti pesano moltissimo per tutti e gli atteggiamenti sono sempre più circostanziati rispetto alla prima parte del campionato. Perciò, dovremo essere pronti a qualsiasi tipo di gara: sarà fondamentale una feroce determinazione per far punti, in qualsiasi maniera. Nel girone d’andata abbiamo vinto tante partite in questo periodo, sarebbe una bella conferma ripeterli, ma i punti dobbiamo ottenerli per noi, non per mettere pressione agli altri».
L’ultimo periodo ha messo i pugliesi di fronte a diverse compagini di bassa classifica: dalla Spal al Cosenza, dal Brescia al Venezia. E sebbene i biancorossi siano puntualmente usciti vincitori da ogni confronto, non c’è stata sfida che non abbia presentato difficoltà. Segno che proprio la cura dei dettagli ha elevato Di Cesare e compagni ad un’altra dimensione: probabilmente, anche il minimo dettaglio mal curato avrebbe implicato un torneo intriso di sofferenze. «Non cambio idea: in B ci sono 20 squadre forti, ognuna alla sua maniera», dichiara Mignani. «Proprio per tale ragione era difficile capire a bocce ferme quale sarebbe stata la nostra sistemazione. Tuttavia, dopo 27 giornate quanto è stato realizzato non può essere casuale, ma è il frutto di valori che comprendono un po’ tutto. Il Bari è composto da calciatori che hanno forza fisica, qualità, corsa e soprattutto carattere. Abbiamo curato queste qualità con la massima attenzione e siamo riusciti ad attestarci tra le realtà di questo campionato. Ecco perché, rispetto all’andata, vedo un atteggiamento diverso, scandito da maggiore consapevolezza data da ciò che si è creato. Per proseguire il cammino, servono le medesime condizioni: star bene fisicamente, un lavoro serio, non perdere mai la fiducia».
Terza gara in una settimana: Mignani non si sbilancia sull’opportunità di proseguire un parziale turn over, ma fa chiarezza sullo stato di alcuni elementi. «Folorunsho - spiega - ha un ginocchio infiammato e deve guarire del tutto. Esposito sta bene, non ha giocato le ultime due partite perché scelgo in base alle esigenze richieste dalla gara. Non ho mai tagliato la testa a nessuno: nella nostra squadra non esistono panchinari, la forza di un gruppo deve essere farsi trovare pronti a qualsiasi chiamata. Bellomo e Ricci sono l’emblema di quanto sostengo: non giocavano tanto, ma mercoledì scorso hanno risposto presente. Non è una frase fatta: abbiamo bisogno di tutti».