Il conferimento
Bari, Laurea Honoris Causa in Innovazione, governance e sostenibilità al presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana
«Un imprenditore che con passione ha saputo coniugare lo spirito di innovatore dei processi e prodotti con quello di attento amministratore di aziende»
«Sergio Fontana è un imprenditore che con passione ha saputo coniugare lo spirito di innovatore dei processi e prodotti con quello di attento amministratore di aziende». Comincia così la motivazione del conferimento della laurea magistrale honoris causa in Innovazione, governance e sostenibilità riconosciuto dall’università Aldo Moro di Bari al presidente di Confindustria Puglia e presidente di Farmalabor srl, Sergio Fontana. La cerimonia si è svolta questa mattina nell’aula magna Aldo Cossu alla presenza, fra gli altri, del presidente nazionale di Confindustria, Carlo Bonomi, del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e del rettore Stefano Bronzini.
Fontana, già laureato a Bari nel 1992 in Farmacia, è stato proclamato dal rettore e al termine ha tenuto una lectio magistralis dal titolo «Innovazione, governance e sostenibilità. Il caso Farmalabor». Fontana ha espresso soddisfazione per una laurea che «viene data - ha detto - non solo a me ma a tutti gli imprenditori pugliesi», segno che «si può fare impresa al Sud nonostante le difficoltà puntando su innovazione, ricerca, collaborazione con l’università, sostenibilità e una buona governance». Ha ricordato di aver creato un’azienda farmaceutica dal nulla, partendo da 37 metri quadri a Canosa di Puglia. «Oggi - ha aggiunto - abbiamo una realtà con 130 dipendenti e autorizzata da Aifa. Creiamo eccellenza e riusciamo a competere in mercati complicati». Fontana ha anche anticipato una collaborazione, in accordo con l’università, «per creare un ecosistema dell’innovazione. Darà posto ad altri 54 giovani ricercatori». Il rettore Bronzini durante la cerimonia ha toccato anche il delicato tema dell’autonomia differenziata: "Potrebbe togliere autonomia anche alle università, perfino la possibilità di conferire un titolo di onore come quello di oggi. Un titolo di libertà e di stima».
«Confindustria non cambia idea, avevamo un’idea molto chiara e netta della necessità di avere una politica industriale energetica», solo che in questo territorio ci sono state difficoltà, «visto che la nostra è la terra dei no Tap, ma anche dei sì Tap». Lo ha detto il presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, a margine del conferimento della laurea magistrale honoris causa in Innovazione, governance e sostenibilità all’università Aldo Moro di Bari. Fontana ha risposto così a chi gli chiedeva di commentare le parole del governatore Michele Emiliano che due giorni fa, a proposito della decarbonizzazione del siderurgico tarantino, ha detto che Confindustria ha cambiato idea dimostrando di essere favorevole. "Avevamo una politica energetica che è rimasta uguale - ha precisato Fontana -. Sulla decarbonizzazione dell’ex Ilva pensiamo che ci voglia un piano industriale. Non è importante con quale tecnologia, ma occorre un piano industriale oggettivamente controllato da tutti i portatori di interesse. tutti quanti devono avere chiaro che l’ex Ilva deve produrre ricchezza, valore e acciaio senza andare a scapito della salute».
«Teniamo la barra dritta, ci muoviamo nell’ottica di difendere gli interessi di tutte le persone, anche quelle che non sono iscritte a Confindustria». Lo ha detto il presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, a margine del conferimento della laurea magistrale honoris causa in Innovazione, governance e sostenibilità all’università Aldo Moro di Bari, commentando la decisione delle imprese dell’indotto ex Ilva di uscire da Confindustria Taranto. «Continueremo a fare la nostra politica industriale, che vede un impegno fortissimo della parte politica ma anche di tutta Confindustria, attentissima alle problematiche dell’ex Ilva», ha aggiunto. Fontana ha inoltre precisato che «la decontribuzione Sud è una misura voluta da noi, che ha portato un vantaggio competitivo, con il 30 per cento di decontribuzione rispetto alle aziende del Nord. Questa è una misura valida per tutti»