periferie
Quartiere San Paolo, una frattura lunga sessanta anni, e Bari resta lontana
Da un lato Lama Balice, dall’altro la zona industriale, nel mezzo case popolari: un paese di 40mila abitanti servizi e tessuto commerciale di prossimità
BARI - Una frattura sul terreno, economica e soprattutto sociale. Questo è il quartiere San Paolo a sessant'anni dai primi insediamenti. Una sorta di crepa, che da un lato si affaccia su Lama Balice, che nonostante i tanti proclami è ancora un luogo di naturalistico degrado, dall'altra è separata dal resto della città dalla zona industriale. Un paese, più di un semplice quartiere periferico, con 40mila abitanti che ci vivono spesso con il sogno di andar via.
Basta farsi un giro per sentire come dei cazzotti nello stomaco. A vista ci sono solo casermoni grigi ed infiniti, alveari più che case, figli di una retorica politica di stampo ottocentesco, che tra gli anni '50 e '60 era molto più vicina al concetto di ghetto dove confinare i poveri rispetto alla vera inclusione. Una logica che comunque non ha insegnato molto visto che vent'anni dopo è stato realizzato un quartiere ancora più nascosto e marginale: Enziteto a cui è poi stato cambiato il nome in San Pio, senza realmente cambiare la sostanza.
Andiamo a Bari - Ancora adesso gli abitanti del San Paolo dicono «Andiamo a Bari» intendendo il centro della città. Una frase indicativa del loro sentirsi altro: appartenenti al «quartiere». Uno iato che si è sedimentato anche nella segnaletica stradale. Percorrendo viale Europa, la principale via di accesso, si arriva ad un grande cartello con la scritta «Quartiere San Paolo». Se allo stesso luogo si danno le spalle, la segnaletica stradale indica il percorso per raggiungere Bari e Foggia (andando diritto) e Modugno e zona industriale (svoltando a destra), dando netta la percezione di essere in un altro centro urbano.
Diversa sarebbe l'indicazione in un altro quartiere della città, dove mai si troverebbe l'indicazione per Bari, ma al massimo per il «centro».
60 anni - Al San Paolo poco è cambiato in sessant'anni. Dai primi insediamenti, anche se forse il termine più esatto sarebbe deportazioni, di famiglie attirate con il miraggio della casa popolare. Specie da Bari vecchia i più giovani di allora furono convinti a spostarsi, sull'onda della forte spinta demografica e il fiorire di industrie che garantivano lavoro operaio e che a loro volta si alimentavano grazie a quelle braccia.
Dormitorio - Ma un quartiere dormitorio era e più o meno tale è rimasto: pochissimi servizi, quasi del tutto assente il tessuto commerciale di prossimità (quello che ti garantisce presenza anche dopo il tramonto, tanto per intenderci), solo una scuola superiore, qualche parrocchia e quei caseggiati immensi, con portici dove tutto accade, specie quando le ombre prendono il sopravvento.
Collegamenti - In questi anni tante promesse di ricucitura sono state dette, qualcosa anche fatto, ma la frattura non si è mai riuscita a colmare. Se si consulta la piattaforma Moovit, sia che si opti per l'autobus, sia per il treno o la metro il tempo minimo di percorrenza per arrivare dal quartiere alla stazione Aldo Moro non è mai inferiore ai 36 minuti. «Se perdi una metropolitana devi aspettare oltre mezz'ora perché arrivi l'altra – spiegano alcuni studenti fuori dalla fermata Tesoro - siamo stati a Roma con la scuola e lì le metropolitane arrivavano ogni 10 minuti».
Girare per il quartiere può non essere una buona idea senza una guida esperta del luogo. In un cortile condominiale un grosso pitbull ringhia, mentre volti senza età si affacciano da finestre opache. Qualche anziano porta a passeggio il cane, tra giostrine dai colori che si perdono nel grigio del cemento e qualche aiuola. I cassonetti sono stracolmi di sacchetti dei rifiuti. Sembra un quartiere morto. Pochissimi i negozi, anche per fare la spesa. Un paio di camioncini vendono frutta e verdura in due angoli, per acquistare le auto si fermano e si fanno passare la spesa attraverso i finestrini.
E anche se sei di Bari, qui non ti senti a casa e soprattutto non ti senti al sicuro.