Riqualificazione
Piastra di S. Girolamo, il Comune di Bari stavolta ci riprova davvero
L’edificio sul mare non è mai entrato in funzione a 5 anni dall’inaugurazione. Avviato l’iter per aggiudicare i sei locali disponibili, disposti su due piani
BARI - L’obiettivo è arrivare pronti all’inizio della prossima stagione estiva. Con spazi e locali animati da numerose attività. Tempo libero, ristorazione e soprattutto tanto sport. Coinvolgendo la comunità e i minori del quartiere. Nel nome della legalità. Il Comune di Bari ci riprova sul destino della piastra del waterfront di San Girolamo, l’edificio sul mare composto da sei unità immobiliari e mai entrato in funzione a oltre cinque anni di distanza dall’inaugurazione del nuovo lungomare completamente pedonale.
LE GARE - Gli uffici hanno infatti avviato l’iter che porterà nelle prossime settimane all’indizione delle gare per aggiudicare i primi gestori e le concessioni demaniali. Sei locali disponibili, disposti su due piani, per i quali erano già andati deserti due distinti bandi.
Un dato che aveva insospettito (e non poco) l’amministrazione comunale e il sindaco Antonio Decaro «preoccupato – le sue parole della scorsa primavera - rispetto alla possibilità che magari chi voleva partecipare ha subìto pressioni dalla criminalità. Ma qui lo Stato ci sarà, non ci arrenderemo».
CONFRONTO - Questo bando nasce infatti dal processo di partecipazione e consultazione che il primo cittadino, gli assessori e alcuni componenti del suo staff hanno poi avviato la scorsa estate con appositi «open day». Giornate aperte ad associazioni, comitati e residenti per illustrare le potenzialità sociali ed economiche dell’immobile e con vere e proprie visite guidate nei locali. Un percorso di confronto che ha portato alla decisione di destinare quattro unità immobiliari allo sport, alle discipline nautiche (anche in collaborazione con il Cus Bari) e alle attività aggregative e due locali al settore della ristorazione e della vendita.
CONCESSIONI - Le concessioni, non a caso, saranno diverse. Per i quattro locali, da destinare a sport ed attività sociali, la gestione sarà decennale e per un canone annuo di 3mila e 377,50 euro, con l’ammissione di proposte che abbiano una valenza progettuale. In pratica che tengano conto di iniziative, campagne e attività per educare i minori a rischio disagio sociale, per l’avviamento dei ragazzi allo sport e per il coinvolgimento della comunità e delle fasce più deboli come anziani, disabili e migranti.
LOCALI - Le restanti due unità immobiliari saranno invece destinate alla ristorazione e alla vendita con concessioni da un minimo di 15 sino a un massimo di 20 anni. In questo caso il criterio di aggiudicazione sarà quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo e con un canone annuo posto a base di gara pari a 3mila e 377,50 euro.
Un locale è disposto su 419 metri quadri di superficie coperta (piano terra e primo piano) e di altri 73 metri quadri di superficie scoperta. L’altro invece, più piccolo nella parte coperta (243 metri quadri) dispone di una maggiore superficie, da 108 metri quadri, da destinare a balconi e terrazzi. Con una vista panoramica sul mare. Insomma, prove generali per la riqualificazione sociale e urbana di un edificio che da queste parti i residenti hanno poco digerito, definendolo spesso «di intralcio» al panorama e alla godibilità dell’intero lungomare.
Più volte l’immobile è anche finito nel mirino di teppisti e di vandali provocando la ferma condanna del quartiere. Ora si attende solo la risposta dei potenziali investitori in previsione di una stagione estiva che da queste parti si preannuncia sempre molto calda per l’alta affluenza di bagnanti che prendono d’assalto le nuove spiagge del waterfront.