La vertenza

Crisi Baritech, i lavoratori non abbandonano il presidio davanti la fabbrica. I sindacati venerdì 3 in piazza

Secondo giorno di protesta nella zona industriale fra Bari e Modugno. Oggi altro incontro tra sindacati

BARI - Secondo giorno di protesta dei lavoratori Baritech, che da ieri sera, presidiano l’ingresso della fabbrica nella zona industriale tra Bari e Modugno dopo che l’azienda ha annunciato di non volere prolungare la Cassa integrazione nonostante ci fossero ancora tre mesi di finanziamento disponibili.

Un operaio si è anche incatenato davanti ai cancelli della fabbrica in forma di protesta. Oggi partiranno ufficialmente le lettere di licenziamento per i 113 operai della Baritech che, dopo una riconversione industriale, da qualche anno produceva componenti per mascherine chirurgiche. Ieri c'è stato l’ultimo tentativo di evitare la crisi occupazionale ma l’azienda, nonostante anche l'intervento diretto del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha rifiutato di prorogare di 30 giorni la Cig, come confermato dalle organizzazioni sindacali.

Oggi intanto, i sindacati torneranno a riunirsi nella sede della Cgil di Bari per studiare delle soluzioni, ieri in extremis era arrivata anche una manifestazione di interesse. 

L'INTERROGAZIONE DEL MINISTRO

«Da oggi, per una decisione incomprensibile e inaccettabile dell’azienda, i 113 lavoratori della Baritech resteranno a casa senza cassa integrazione. Un fatto che tradisce le promesse fatte appena due giorni fa sul tavolo negoziale della Regione Puglia, in cui la giunta del presidente Emiliano si era persino impegnata a finanziare integralmente il costo degli ammortizzatori sociali». Così il deputato Pd e segretario regionale pugliese del partito, Marco Lacarra. «Una decisione ancora più grave - continua - se si considera che proprio nelle ultime settimane sono arrivate quelle offerte tanto attese per rilevare la fabbrica e salvare il posto di lavoro di tutti i dipendenti. Qui la solidarietà non serve a niente. Occorrono urgentemente spiegazioni. Ecco perché ho presentato questa mattina un’interrogazione parlamentare sul caso. Il Governo Meloni e il Ministro Urso non possono far finta di non vedere la strage occupazionale in atto nel nostro territorio».

LA BATTAGLIA DEI SINDACATI

I sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl attiveranno per la vertenza Baritech «in tempi brevi tutte le forme di opposizione legale ai licenziamenti e tutte le azioni di rivendicazione delle relative spettanze di fine rapporto per i lavoratori, non escludendo la richiesta di interventi di tutela rafforzata per i crediti degli stessi». Oggi 113 lavoratori dell’azienda nella zona industriale tra Bari e Modugno hanno ricevuto la mail di licenziamento, dopo che ieri Baritech ha rifiutato di prorogare la Cig. Per venerdì i sindacati, che oggi si sono riuniti, hanno annunciato un sit-in di protesta davanti alla prefettura di Bari «per rafforzare la richiesta di attivazione di una permanente cabina di crisi guidata dalla prefetta Antonia Bellomo, che coinvolga i responsabili della task force regionale, i dirigenti del Consorzio Asi, il sindaco metropolitano, il sindaco di Modugno e ogni altro soggetto Istituzionale che voglia essere presente al tavolo di crisi».

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