Criminalità
Furto nel porto di Bari, svuotati due tir con la tecnica del «cavallo di troia»
Colpo venerdì notte, i ladri si sono nascosti nel camion utilizzato per portare via il bottino
BARI - Colpo grosso nel porto. Sono entrati nell’area portuale presumibilmente nel tardo pomeriggio di venerdì, nascosti all’interno di un camion che hanno parcheggiato nell’immenso piazzale della darsena di ponente, come accade per tutti i camion, gli autotreni, i grossi furgoni e gli autoarticolati che attendono di salire sui traghetti per il giorno seguente oppure per i semirimorchi sbarcati poche ore prima e che da lì a breve verranno agganciati dalle motrici e portati a destinazione. Hanno atteso che facesse buio, che il porto si svuotasse e nel cuore della notte sono usciti dal loro nascondiglio, muovendosi come ombre tra quei mezzi pesanti, carichi delle merci più diverse, immobili come pachidermi addormentati. Il loro numero non è stato definito, quattro o cinque, forse di più.
Questi predoni incappucciati hanno preso di mira gli autocarri con pianale telonato, squarciando le coperture a colpi di fendenti. Lame affilate e resistenti hanno aperto delle feritoie su una quindicina di mezzi e così la banda ha controllato e selezionato i carichi da saccheggiare, aggredendo un paio di autoarticolati della Smet, una società tra i leader europei nel settore del trasporto merci e della logistica.
A forza di braccia hanno trasbordato dai due mezzi pesanti imballaggi più o meno voluminosi contenenti articoli di vario genere (per la casa, per l’igiene intima, piccole apparecchiature elettriche) per un valore di diverse migliaia di euro, da rivendere al mercato nero, sistemandoli sul loro camion.
Terminato il lavoro i ladri sono tornati a nascondersi, attendendo con pazienza le luci del giorno. Quando l’area portuale si è nuovamente popolata ed i varchi di accesso sono stati riaperti, i predoni sono usciti con il loro bottino, come se nulla fosse, confusi nel flusso inarrestabile di veicoli soprattutto pesanti in entrata e in uscita. A dare l’allarme nelle ore successive sono stati gli autotrasportatori quando si sono resi conto che i loro teloni presentavano dei tagli profondi ed estesi. Gli accertamenti eseguiti dalla Capitaneria di Porto e dalla Polizia di frontiera marittima hanno permesso di stabilire che solo una minima parte dei veicoli aggrediti è stata saccheggiata. Gli investigatori hanno acquisito ai fini dell’indagine le immagini delle telecamere della rete di videosorveglianza.
Per fare il punto sulla situazione e definire ulteriori misure di controllo, gli organi deputati a garantire la vigilanza e la sicurezza all’interno dell’area portuale (Capitaneria di porto, Polmare, Guardi di finanza e ovviamente Autorità portuale) si sono riuniti intorno ad un tavolo tecnico.