Il caso

Bari, Chiariello: resta soltanto il «nero», chiuse le indagini

Massimiliano Scagliarini

La Procura di Bari chiude l’indagine sui soldi dell’avvocato: cade l’ipotesi riciclaggio

BARI - Tra il 2014 e il 2020 l’ormai ex avvocato Giancarlo Chiariello avrebbe nascosto al fisco poco più di 10 milioni di ricavi, omettendo così il versamento di 3,4 milioni di euro di imposte. È questa (e solo questa) l’accusa che il procuratore Roberto Rossi e il pm Giuseppe Dentamaro hanno cristallizzato nell’avviso di conclusione delle indagini, che ipotizza a carico del 71enne barese il reato di dichiarazione infedele: per sei anni avrebbe dichiarato molto meno di quanto realmente fatturato con l’attività legale, che lo vedeva tra i più prestigiosi difensori del Foro di Bari.

Si chiude così anche il secondo capitolo delle indagini nei confronti di Chiariello, arrestato nell’aprile 2021 insieme all’allora magistrato Giuseppe De Benedictis con l’accusa di corruzione in atti giudiziari per aver pagato tangenti in cambio di scarcerazioni...

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