Comunali ora «a destra» un candidato identitario?

BARI - Il tempo stringe. Per le prossime comunali baresi sono già iniziate le grandi manovre per individuare, a sinistra come a destra, gli aspiranti a indossare la fascia tricolore che lascerà nel 2024 Antonio Decaro (dopo due mandati). E in palio c’è una posta doppia: chi vince a Bari, è poi favorito nella corsa per la Regione…

Se il centrosinistra può contare sul know-how di ben quattro mandati consecutivi alla guida di Palazzo di Città, il fronte conservatore ha l’onere di costruire una alternativa programmatica e di individuare chi la possa presentare con autorevolezza alla comunità barese. L’incontro dei meloniani apre le danze: Fdi è il primo partito della coalizione a Roma, alla Regione Puglia e anche nel capoluogo ambisce ad assumersi la responsabilità di favorire un cammino di rinnovamento. Oltre all’impegno, sarà essenziale anche individuare un percorso  tra i partiti (per evitare le scaramucce che hanno preceduto la candidatura di Raffaele Fitto alla Regione) e con i cittadini, indicando una chiara idea di città. Il centrodestra, pur avendo propri sindaci in città-simbolo come Venezia, Cagliari e Palermo, non ha un modello nazionale da contrapporre alle visioni di Decaro a Bari o di Beppe Sala a Milano. Un nuovo corso potrebbe iniziare  mettendo a frutto nei territori il patrimonio di credibilità di Giorgia Meloni , ma solo a condizione di avere un metodo condiviso e un front man al passo con i tempi. Dopo aver candidato tre imprenditori (Di Cagno, Lobuono e Di Paola) e un ex Pd (Di Rella), sarà la volta di un «politico identitario»?

Nel frattempo i dirigenti dei partiti possono trovare ispirazione in alcune hit della musica italiana. Suggeriamo Genova per noi di Paolo Conte (immaginando di mettere Bari al posto del capoluogo ligure), Temporary road di Franco Battiato e la bella e insolita Elezioni di Giorgio Gaber.