luoghi simbolo
Bari, scoprendo il cantiere di Palazzo Starita: tra storia e arte
I lavori commissionati dalla Fondazione Puglia termineranno entro due anni
BARI - La meridiana che per più di trecento anni ha segnato il tempo della città, forse tornerà a farlo quando anche palazzo Starita, tra i luoghi simbolici di Bari Vecchia, ritroverà il suo antico splendore, restituito come nuovo ed ulteriore spazio espositivo e culturale. Di impianto settecentesco, edificato sui resti di un antico arsenale, Palazzo Starita è stato acquisito nel 2016 da Fondazione Puglia e nel 2019 concesso in comodato d’uso a Puglia Cultura e Territorio, che sta procedendo agli interventi di recupero.
I lavori prevedono il consolidamento statico e la riqualificazione funzionale dell’immobile. Il progetto, approvato dalla Soprintendenza archeologica, Belle Arti e Paesaggio della Città Metropolitana, è alla fase attuativa con la consulenza dell’architetto Giovanni Carbonara e, per le indagini archeologiche, della professoressa Raffaella Cassano. Incaricata di eseguire i lavori dell’immobile è la società Cobar Spa di Altamura.
IL CANTIERE - Le facciate sono avvolte da teli e lo saranno ancora per circa due anni (tanto si prevede che dureranno i lavori). Gli interventi di riqualificazione e restauro architettonico sono cominciati la scorsa estate e nei mesi che verranno saranno «raccontati» alla città, accompagnando i baresi alla riscoperta dell’edificio e della sua storia con eventi e visite guidate. Lo stesso cantiere diventerà uno spazio espositivo all’aria aperta. I grandi teli azzurri che rivestono le facciate ne sono un piccolo assaggio. L’opera che un tempo decorava il sipario distrutto dalle fiamme del teatro Petruzzelli, «Liberazione di Bari nel 1002 da parte dei Veneziani» di Raffaele Armenise, è immortalata sul prospetto che si affaccia sulla muraglia, mentre una immagine della «Madonna del Segno», custodita nella chiesa di San Martino, è sul telo che guarda piazza Mercantile. Su piazza del Ferrarese c’è l’immagine stilizzata della meridiana. La recinzione poi, come in un percorso virtuale tra i secoli e i luoghi simbolo della città, conterrà le immagini di altri pezzi artistici particolarmente identificativi della baresità, dall’icona di San Nicola al bronzetto greco di Ceglie del Campo che si trova a Santa Scolastica, dal campanile della Cattedrale alle edicole votive, passando per le foto d’epoca dello stesso palazzo in restauro e l’araldica della famiglia Starita.
LA STORIA DEL PALAZZO - La costruzione risale al Settecento. A quell’epoca i notevoli traffici del porto determinarono la presenza a Bari dei due ferraresi Girolamo Barrucchelli e Stefano Fabbri, dai quali la storiografia locale fa derivare l’appellativo della piazza. Barrucchelli nel 1750 venne nominato cassiere dell’istituendo fondo per la manutenzione e il potenziamento del porto. Fabbri comprò nel 1722 dal Comune lo spazio sovrastante il seggio del sedile; lui o suoi discendenti fecero poi realizzare il grande loggiato neoclassico. Quando, nel 1901, a seguito dell’accordo tra il Comune e la famiglia Starita, si aprì la rampa con la attuale via Venezia, furono eseguiti lavori di scavo al piede del prospetto orientale del palazzo. Nel 1954, i proprietari commissionarono un intervento di ristrutturazione delle preesistenti soffitte, con l’obiettivo di realizzare tre nuovi grandi appartamenti, destinati ad occupare un intero nuovo terzo piano dell’edificio. I conseguenti lavori determinarono la radicale demolizione di tutte le volte del piano nobile al secondo piano.
IL RESTAURO - La posizione che Palazzo Starita occupa nella struttura urbanistica della città, ne fa un punto cardine tra la città vecchia e il borgo, una sorta di cerniera tra il mare e i riscoperti contenitori culturali (sala Murat, ex mercato del pesce e teatro Margherita) che costituiscono l’attuale polo del contemporaneo. In Palazzo Starita la Fondazione Puglia ha previsto di realizzare un altro edificio con destinazione d’uso culturale, aperto alla città con spazi di confronto e di esposizione. È prevista quindi la realizzazione di un caffè letterario al piano terra, comunicante e accessibile anche dal locale di piazza Mercantile sottostante il «Sedile», con un’ampia area esterna su piazza del Ferrarese. Ai piani superiori ci saranno invece spazi espositivi, accessibili tramite le due scale principali del palazzo oltre che dai nuovi gruppi di ascensori disposti nel cortile interno. L’articolazione e distribuzione dei vani resterà invariata rispetto a quella attuale, con conservazione degli infissi interni, delle pavimentazioni e delle spazialità originarie ove ancora esistenti. La scala monumentale, oggetto di restauro materico conservativo di tutte le sue parti, vedrà ripristinata l’originale androne dell’accesso dalla Muraglia con ripristino degli stucchi della volta ellittica ora perduti.
Al terzo piano saranno allestiti gli uffici della Fondazione Puglia e di Puglia Cultura e Territorio, mentre la copertura del lastrico solare verrà resa fruibile ai visitatori e alla città con la previsione di allestimenti temporanei in uno dei punti più scenografici della penisola costituente il centro storico della città. Sul Roof Garden la pavimentazione prediligerà l’uso di colori chiari (bianco e beige) e materiali locali come la Pietra di Trani e la Pietra dalle Cave di Minervino, con un disegno che rievoca gli elementi murari storici che caratterizzavano l’edificio nelle sue fasi costruttive. Si tratta, in sostanza, di un omaggio a un edificio che ha attraversato molte fasi storiche.
La Loggia sul Palazzo del Sedile costituirà poi il terminale di maggiore suggestione di quel percorso museale e culturale del secondo piano. Oltre al restauro del loggiato in pietra e della balaustra posta sul livello superiore, è prevista l’installazione di una struttura in legno che consenta di rendere utilizzabile l’area della volta a crociera. La piazzetta antistante il Palazzo su Piazza Ferrarrese, infine, sarà un’area filtro nello spazio esterno, una specie di zona di sosta destinata ai fruitori dello spazio museale con panchine in acciaio, parcheggio delle biciclette, fioriere.